Si è svolta durante lo scorso week-end la prima edizione della European Speed Battle, la competizione organizzata dal Team Policumbent del Politecnico per testare in pista gli avveniristici veicoli a propulsione umana messi a punto dagli studenti dell’Ateneo. Sul circuito Stellantis di Balocco, Policumbent ha affrontato gli olandesi del Team Elan – composto non da studenti ma da semplici appassionati - in una due giorni all’insegna dello sport, dell’ingegneria e del lavoro di squadra.
L’obiettivo di battere i record dell’ora e di velocità non è riuscito per pochissimo, ma le squadre si sono date battaglia con continui tentativi di superarsi alla guida dei loro prototipi di biciclette reclinate, costruite con particolari caratteristiche progettuali. Infatti, per contrastare la resistenza aerodinamica, questi veicoli sono provvisti di carenatura esterna in carbonio e kevlar, un materiale leggero e resistente che protegge inoltre il rider in caso di caduta. Tra i vari accorgimenti meccanici, in particolare le trasmissioni hanno una grande influenza sui risultati, così come lo studio sulla resistenza a rotolamento degli pneumatici. Il ruolo del pilota non è secondario: il rider deve correre in condizioni estreme, sdraiato in un ambiente angusto, avendo come unico sistema di visione dell’esterno due telecamere collegate a degli schermi che tiene tra le mani, come in un videogame.
Il Team Policumbent ha iniziato la sfida con le migliori intenzioni. Andrea Gallo ha tentato un record dell’ora tenendo un ritmo alto che ha fatto sperare in un risultato eccezionale. L’appannamento del parabrezza in plexiglass, però, lo ha costretto a fermare la prova poco oltre la prima mezz'ora di gara. Sono poi continuati i problemi di visibilità anche per l’olandese Ellen Van Vugt e per la “nostra” Vittoria Spada su TaurusX, che per via della forte luce faticavano a girare in sicurezza. Successivamente, Gallo è riuscito a concludere una prova grazie all’intervento dei ragazzi del team sul veicolo Phoenix, ottenendo un ottimo risultato – un’ora di pedalata, per un totale di 88,69 km percorsi e 100 km in 1:07:41 – mancando di soli 39 secondi il record del mondo sulla distanza. Spada purtroppo ha subito un incidente, senza conseguenze, inseguendo il record di velocità ed è stata costretta a chiudere la sua competizione.
L’evento si è concluso con altri tentativi di record, che hanno sfiorato l’impresa. Questa prima competizione organizzata “in casa” costituisce per il team del Politecnico uno stimolo per continuare il lavoro iniziato nel 2009, che ha portato la squadra ai primi posti mondiali. Dopo lo stop forzato delle competizioni internazionali per via della pandemia in corso, la European Speed Battle ha rappresentato per i due team europei un’occasione per vedere in azione i propri veicoli e per ritrovarsi tutti insieme uniti dalla passione per la progettazione e la ricerca. Lo spirito con cui è stata affrontata la gara e il duro lavoro fatto negli ultimi mesi rimarranno patrimonio del team per i prossimi passi su un percorso di crescita continua.