Con il kick-off meeting del 19-20 gennaio scorso ha avuto ufficialmente inizio Best4Hy (SustainaBlE SoluTions FOR recycling of end-of-life Hydrogen technologies), un progetto europeo finanziato da Fuel Cells and Hydrogen 2 Joint Undertaking nell’ambito del programma European Unions’ Horizon 2020, che ha come obiettivo generale lo sviluppo di processi per il recupero di materiali da tecnologie dell'idrogeno a fine vita, in particolare sia da celle a combustibile a scambio protonico (PEM FC) che da celle a combustibile a ossidi solidi (SOFCs).
Il Politecnico di Torino, grazie al lavoro sinergico di tre dipartimenti (DISAT - Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia, DENERG – Dipartimento Energia e DIATI – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture), coordina lo sviluppo e l’implementazione di nuovi processi di recupero selettivo di materie prime critiche, come il cobalto e le terre rare (ad esempio lantanio e ittrio) dai componenti catodici e anodici di celle a ossidi solidi a fine vita o scartate durante la fabbricazione.
“L'innovazione di Best4Hy - afferma il professor Federico Smeacetto del DISAT - consiste nel riutilizzare i materiali recuperati per la produzione di nuove celle a ossidi solidi anodo supportate, che verranno successivamente validate dal punto di vista microstrutturale, composizionale ed elettrochimico in collaborazione con il partner industriale ELCOGEN”
“Le tecnologie sviluppate - spiega il professor Massimo Santarelli del DENERG – saranno valutate in termini di efficienza, di costi e di impatto ambientale del processo di manifattura per assicurare che i materiali recuperati portino un effettivo valore economico unitamente a una riduzione delle emissioni del processo complessivo (manifattura + utilizzo) e dello sfruttamento delle risorse energetiche e di materie prime”.
“Al momento, nonostante le tecnologie basate sull’idrogeno siano fortemente supportate in ambito europeo, non esiste una tecnologia di recupero specificamente ottimizzata per i componenti delle celle a ossidi solidi, quindi - aggiungono la professoressa Sonia Fiorilli del DISAT e la professoressa Silvia Fiore del DIATI – una delle sfide più importanti sarà quella di implementare dei processi che permettano un efficace e selettivo recupero dei materiali di interesse da reintrodurre nel ciclo di produzione delle celle, ponendo le fondamenta e stimolando un approccio di economia circolare nel settore.”
Il consorzio alle spalle di BEST4Hy è composto da partner industriali, centri di ricerca e università europee: per l’Italia il Politecnico insieme a Environment Park SpA e RINA Consulting SpA, con CEA Liten (Francia), Hensel Recycling Gmbh ed Elringklinger AG (Germania), Aktsiaselts Elcogen (Estonia), University of Ljubljana (Slovenia).