Il Politecnico e la Tsinghua University di Pechino hanno stretto una nuova collaborazione per dare vita allo Urban Ergonomics Lab, un laboratorio sperimentale che ha lo scopo di progettare infrastrutture per il benessere nella vita urbana contemporanea, con l’obiettivo di migliorare il rapporto del corpo umano con l’ambiente costruito. Il campo in cui opererà il laboratorio è un ambito di studi multidisciplinare, combinando architettura, progettazione urbana e del paesaggio, design e ricerca sportiva.
L’ obiettivo del futuro laboratorio sarà di coinvolgere ricercatori e tecnici, che si concentreranno sulla relazione multidimensionale tra corpo e spazio attraverso l'analisi e l'elaborazione di dati spaziali. Il tentativo è quello di costruire un ponte tra il progetto urbano e la domanda di qualità di vita delle persone: in particolare, in Cina, la crescente classe media urbana ambisce a uno stile di vita urbano più sano, basato sulla vita all’aria aperta e il movimento fisico. Gli spazi pubblici possono avere un ruolo nel promuovere questa idea di “salute attiva”, invitando - per conformazione fisica, materiali e attrezzature – al movimento, al gioco, allo stare insieme negli spazi pubblici.
La nozione di Urban Ergonomics è nata a partire da due tesi di dottorato sviluppate da Marta Mancini del Politecnico di Torino e Deng Huishu della Tsinghua University nell’ambito del progetto del Politecnico “Joint Projects with Top Universities”, lanciato nel 2017. Grazie al professor Zhang Li, oggi preside della Scuola di Architettura di Tsinghua, la ricerca ha trovato alcune prime applicazioni pratiche in Cina, dalle quali è nata l’idea di lavorare a un laboratorio congiunto, che potrà sviluppare soluzioni e progetti per le città nei due paesi.
Lo Urban Ergonomics Lab sarà infatti un hub di produzione e diffusione della conoscenza scientifica, con due sedi principali a Torino e Pechino. Favorirà un approccio complementare, arricchito dalla varietà dei due contesti culturali e urbani. I risultati attesi riguardano sia l'ambito teorico che quello della pratica progettuale. In questo modo, gli strumenti e i parametri dell’Urban Ergonomics avranno l'opportunità di essere tradotti in strategie e pratiche operative di progettazione.
La firma dell’accordo è stata l’occasione per fare il punto sulla collaborazione più che decennale tra il Politecnico e la Tsinghua University. il Rettore del Politecnico Guido Saracco e la Chair della Tsinghua Chen Xu hanno discusso le attività attualmente più rilevanti: tra di esse vi sono il Dottorato Congiunto in Architettura (dove una borsa è stata dedicata quest’anno all’Urban Ergonomics) e la collaborazione per la progettazione del sito olimpico di Shougang, che aprirà a Febbraio con l’inaugurazione dei XXIV Giochi Invernali: il progetto del Visitor Center, curato dal Politecnico, ha visto applicare le nozioni dell’Urban Ergonomics, creando alla base dell’edificio un grande playground che favorisce il movimento e le interazioni tra corpo e spazio. Hanno inoltre partecipato alla cerimonia di firma le due dottorande Huang Yetong e Giorgia Cestaro che, dopo quasi due anni di interruzione della mobilità, hanno finalmente raggiunto rispettivamente Torino e Pechino per periodi di ricerca sul campo.
“Il progetto non coinvolgerà soltanto le due Università, ma favorirà la cooperazione con altre istituzioni e aziende specializzate nei diversi settori di interesse, al fine di creare una rete di sinergie sui rispettivi territori e tradurre le nozioni teoriche sviluppate nella ricerca in pratiche e applicazioni reali” spiega Michele Bonino, delegato del Rettore alle Relazioni internazionali con la Cina e i Paesi Asiatici.