La presentazione del Rapporto VQR 2011 – 2014 dell’ANVUR (Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca)ha evidenziato una valutazione complessivamente positiva per la qualità della ricerca del Politecnico di Torino.
Il primo dato che emerge è una qualità complessiva della ricerca superiore alla media. Nelle singole aree il Politecnico presenta infatti valutazioni medie tra le migliori a livello nazionale. In particolare, tra i dati resi pubblici da ANVUR si evidenziano le buone performance dell’area dell’Architettura, al primo posto tra le strutture di grande dimensione e dell’Ingegneria Civile, che si classifica al secondo; inoltre, per l’area delle Scienze Matematiche il Politecnico si posiziona al secondo posto tra gli atenei di media dimensione; ci sono poi due aree rappresentate in Ateneo da pochi ricercatori, ma con significativa produttività scientifica: Scienze Giuridiche, che si classifica al 1° posto tra gli Atenei di piccola dimensione e Scienze Economico e statistiche, al 3° posto.
L’area dell’Ingegneria Industriale e dell’Informazione ha ottenuto una valutazione in piena media rispetto agli Atenei italiani, confermando sostanzialmente la valutazione della precedente VQR. Si tratta di un’area fondante e storica per il Politecnico di Torino, che , in linea con la propria tradizione, ha da sempre investito molto sia nel trasferimento tecnologico all’industria, sia nella didattica, nei servizi al territorio e nella partecipazione ai bandi competitivi, confermando comunque un livello costante della qualità della sua ricerca, come si evidenzia nel confronto tra la VQR precedente e quella attuale, più restrittiva nella valutazione.
Proprio per favorire un percorso di miglioramento continuo della competitività scientifica su quest’area, il Politecnico ha negli ultimi anni messo in campo nuove politiche di reclutamento per i ricercatori. Questa azione ha prodotto i suoi primi risultati già nella VQR 2011-2014, dove nell’area dell’Ingegneria Industriale e dell’Informazione il Politecnico si classifica al 1° posto per la qualità della ricerca dei neoassunti. Le politiche di reclutamento hanno comunque riguardato tutte le aree e, anche in questo caso, il risultato sulla VQR è evidente: l’Ateneo nel suo complesso si colloca ai primi posti in Italiaper la produzione scientifica dei neoassunti, a dimostrazione delle oculate e meritocratiche politiche di reclutamento che sono state condotte negli ultimi anni in tutte le fasce, dai giovani ricercatori ai professori ordinari.
Infine, il Politecnico di Torino è stato citato nel corso della presentazione dei risultati come best practice nel corso della presentazione di un report sugli indicatori relativi alla Terza Missione (cioè il Trasferimento Tecnologico e il Public Engagement), posizionandosi al secondo posto per l’attività di brevettazione e valorizzazione della proprietà intellettuale.
La pubblicazione completa dei risultati dei singoli atenei, avvenuta ieri sul sito dell’ANVUR, fornisce alcune indicazioni anche sui Dipartimenti. Per quasi tutti i Dipartimenti del Politecnico la valutazione media è superiore a quella degli altri Atenei italiani. In riferimento alla VQR, i dati fino ad oggi forniti consentono però una valutazione soltanto parziale sulle singole strutture. Questa valutazione è infatti significativa solo nel caso in cui esista all’interno del singolo Dipartimento un elevato nucleo di docenti e ricercatori afferenti alla stessa area disciplinare; il Politecnico si caratterizza anche per essere strutturato in Dipartimenti, alcuni di grandi dimensioni, nei quali operano diverse aree disciplinari.
Tra i Dipartimenti dell’Ateneo più omogenei, per i quali quindi la valutazione è maggiormente significativa, si evidenziano nella VQR in particolare il 2° posto del Dipartimento di Architettura e Design, il 3° posto del Dipartimento di Scienze Matematiche e il 4° posto dei Dipartimenti di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica e di Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni.
“Il giudizio complessivo sulla ricerca di Ateneo è sicuramente pienamente positivo”, commenta il Rettore Marco Gilli, che prosegue: “Esistono ambiti di ricerca già consolidati, in termini di qualità e competitività, che è necessario ulteriormente rafforzare e altri che necessitano di azioni di indirizzo e supporto per accelerarne il giusto processo di maturazione. Le politiche di Ateneo, sia quelle già messe in atto nel recente passato, che quelle che saranno attivate nel prossimo futuro, sono intese a sostenere queste azioni strategiche e a migliorare ulteriormente i nostri risultati”.