Questo è l'Archivio del Magazine Poliflash per gli anni 2016-2022.
Gli articoli della edizione corrente sono disponibili sul nuovo sito.
In Ateneo

Inaugurato con il Ministro Calenda l'Anno Accademico 2016/2017

15 Febbraio 2017

“Il Politecnico è onorato di essere stato chiamato a far parte della Cabina di Regia del Piano Industria 4.0 ed è pronto a dare il suo pieno contributo. Le policy che abbiamo attuato in questi anni, la nostra crescente capacità di attrarre studenti di talento da tutto il mondo, gli investimenti in risorse umane, l’avvio dei Centri interdipartimentali per favorire e promuovere la ricerca interdisciplinare e la costituzione di un Laboratorio per il Trasferimento pongono il nostro Ateneo nelle condizioni di affrontare le sfide e la rivoluzione tecnologica che ci attendono. In accordo con gli indirizzi strategici del piano nazionale, consapevoli della reputazione che abbiamo acquisito e avvalendoci dell’esperienza maturata con i nostri partner industriali e accademici, stiamo progettando il Competence Center di questo Territorio. Un centro di competenze, che immaginiamo al servizio del Paese, con visibilità e reputazione internazionale, infrastrutture e risorse umane condivise con il sistema delle imprese, capace di cogliere in anticipo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, di promuoverne lo sviluppo a la diffusione e di comprenderne l’impatto economico, sociale e culturale”.

È questo il messaggio che il Rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli, ha voluto lasciare al Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, intervenuto alla cerimonia di questa mattina, sul ruolo che le Università – e il Politecnico in particolar modo - dovranno avere nell’attuazione del Piano Industria 4.0; l’Ateneo, infatti, sarà chiamato direttamente a dare corpo e sostanza al Piano, essendo stato individuato dal Ministero come una delle sedi dei Competence Center che saranno distribuiti sul territorio nazionale.

Come ha sottolineato nella sua prolusione il Vicerettore al Trasferimento Tecnologico Emilio Paolucci, il Competence Center del Politecnico di Torino sarà un luogo, anche fisico, nel quale si svilupperanno e si metteranno a disposizione le conoscenze generate dalle attività di ricerca dell’ateneo per elaborarne di nuove, adattandole a diversi settori e processi produttivi; l’ambito industriale di riferimento sarà l’automotive e via via le tematiche saranno ampliate a tutti i settori ad esso correlati; le tecnologie oggetto del lavoro del centro saranno tutte quelle più innovative (materiali, macchine, metodi di progettazione, laser, software, ecc.), ma l’Additive Manufacturing sarà la tecnologia abilitante centrale in questo processo, con l’obbiettivo di svilupparne le complementarietà con altri ambiti innovativi quali Big Data, High Performance Computing, Internet delle cose, realtà aumentata e advanced manufacturing, in un sistema complessivo che si svilupperà in stretta relazione con i diversi attori del territorio, dal Digital Innovation Hub promosso da Confindustria Piemonte, fino alle grandi imprese. Il Competence Center rappresenta un ulteriore passo del Politecnico di Torino nel suo percorso di definizione della relazione futura fra ricerca e società, necessaria per evitare concentrazione di conoscenze e garantire alla collettività di beneficiare dell’innovazione tecnologica e non di subirla”, commenta il professor Paolucci, che conclude: “Sono convinto che sarà un fattore chiave per lo sviluppo del territorio, prevedendo fin dalla sua nascita la necessaria attenzione ai cosiddetti “fattori critici di successo”, indispensabile per evitare prematuri fallimenti dei processi di innovazione: condivisione di indirizzi a livello di territorio, collaborazione fra istituzioni, libertà di accesso e di trasferimento delle conoscenze, garanzia di risorse sufficiente e continue, capacità di assumersi rischi e di avere una chiara visione del cambiamento del lavoro e dei suoi contenuti saranno i punti centrali del nuovo Competence Center”.

@SerenaBascone2017_Polito_03 @SerenaBascone2017_Polito_14 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_61 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_64 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_47 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_28 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_50 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_70 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_42 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_60 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_10 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_39 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_54 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_19 @SerenaBascone2017_POLITECNICO_58

Un contributo alla discussione è arrivato anche dal mondo industriale con l’intervento del Presidente dell’Unione Industriale di Torino Dario Gallina: “L’obiettivo del Piano Industria 4.0 è far crescere le aziende, in particolare le PMI, sostenendole nel riformulare complessivamente il loro business in chiave digitale. La nuova fabbrica digitale e si caratterizzerà per organizzazione e stili di lavoro del tutto nuovi che determineranno una profondissima rivoluzione, soprattutto sui processi produttivi e sulla loro gestione, e una vera sfida culturale, non solo economica. Credo che questa sia la partita che l’Italia deve giocare per recuperare efficienza e competitività soprattutto sui mercati internazionali”.

Un esempio concreto di come il Politecnico stia già lavorando ad alto livello sulle tematiche di Industria 4.0, in stretta collaborazione con il mondo aziendale, è stata la firma nel corso della cerimonia dell’accordo di partnership con Avio Aero che ha dato vita al Turin Additive LAB, il nuovo laboratorio congiunto di Avio Aero e Politecnico, che pone le basi per una collaborazione a lungo termine su tematiche di ricerca strategiche per il settore aeronautico. Commenta il Presidente e AD Riccardo Procacci: Lavoreremo insieme per avere nuove soluzioni pensate per i motori aerei di prossima generazione, sempre più leggeri e performanti. Faremo leva sulle competenze del Politecnico, ad esempio, per la ricerca nell’ambito dei nuovi materiali, e metteremo in campo la nostra esperienza nell’industrializzazione dei processi e dei prodotti. È  un’opportunità unica per guardare al futuro con ottimismo: il know how di azienda e Università, unito alla capacità di fare innovazione dei giovani talenti, è ciò che ci permetterà di riscrivere l'industria di domani”.

Il Ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha raccolto stimoli e suggestioni dagli interventi di apertura, concludendo la cerimonia con un intervento incentrato sulle implicazioni dell’innovazione e le questioni aperte dalla rivoluzione che l’industria sta vivendo. "L’innovazione è presente da sempre nella fabbrica e nella vita di tutti noi, ma non ha mai avuto un’accelerazione pari a quella degli ultimi venticinque anni. La trasformazione del paradigma dell’industria e la conseguente evoluzione del lavoro hanno provocato un’estrema polarizzazione tra vincitori e vinti. L’Italia è fragile, bisogna dirlo con realismo, perché per troppo tempo non ha investito sugli asset indispensabili per il futuro; in questo senso, la politica industriale è praticamente sparita per vent’anni dall’agenda dei Governi nazionali e dell’Unione europea, nella convinzione che il manifatturiero avrebbe assunto sempre minore centralità nelle economie sviluppate. Così non è stato e il disinteresse sui fattori di competitività ha frenato la crescita economica del Paese. Credo che oggi si sia riportata l’industria al centro delle priorità, con il contributo di università e imprese, che sono direttamente coinvolte nel Piano Industria 4.0. Il risultato finale non è prevedibile, ma sicuramente non sarà un ritorno al passato: bisogna investire sui nostri talenti, sulle cose che funzionano”, ha ricordato il Ministro Calenda, che ha poi citato il prossimo G7 dell’Industria che si terrà proprio a Torino: “Torino ha tante eccellenze, in più ha già vissuto un’esperienza di trasformazione industriale; inoltre, sicuramente questa città e questa regione sono affidabili e arriveranno grandi risultati anche dal lavoro delle istituzioni per questo G7, che si concentrerà sul tema dell’innovazione in ambito sociale e culturale”. In conclusione, il Ministro ha voluto fare un augurio al Politecnico: “La competenza tecnica è molto importante e sicuramente in Italia ne abbiamo bisogno, ma oggi a un ingegnere è richiesta anche la capacità di spiegare l’innovazione che può fare paura e generare incertezza. Auguro quindi al Politecnico che questo non sia solo un centro di eccellenza per lo sviluppo di competenze tecniche, ma anche per la diffusione di una nuova cultura centrata sull’innovazione”.

Video