C’è anche il Politecnico nella classifica delle 50 persone da seguire nel campo della cybersecurity in Italia secondo Italian Tech, la nuova testa del gruppo GEDI dedicata all’informazione sul digitale e l’innovazione.
Antonio Lioy e Paolo Prinetto - docenti di Sistemi di elaborazione delle informazioni del Dipartimeno di Automatica e Informatica-DAUIN - compaiono infatti nella lista pubblicata ieri sul sito internet del quotidiano La Repubblica
Seguendo criteri generali come "la capacità di costruire qualcosa che resta" come fanno imprese, enti e associazioni, ed "essere capace di modellare le idee, la cultura", Italian Tech ha provato a costruire una sorta di “Who's Who” del settore, una rubrica delle persone più influenti in materia di sicurezza informatica, che comprende anche Data security, Information security, CyberThreat Intelligence e tanto altro.
Arturo Di Corinto, tra gli autori della lista, spiega che “per mettere a punto questa prima lista non ci siamo basati soltanto sui titoli e sulla bravura tecnica, quella che capiscono i colleghi di lavoro o gli appassionati della tua cerchia ristretta e nemmeno sugli anni di esperienza. Abbiamo invece provato a valutarla. Ma come si calcola l'esperienza? In anni di studio e di lavoro, certo, col numero di pubblicazioni, ma anche chiedendo ai colleghi, esperti del settore, capi d'azienda e giornalisti per vedere come quell'esperienza viene percepita”. Un elenco di personalità notevoli per meriti oggettivi, dunque, ma anche una lista basata sulla capacità di influenza, sull’impatto di queste personalità nel loro settore.
Antonio Lioy guida il gruppo di ricerca TORSEC del Politecnico, dedicato alla cybersecurity. Ha pubblicato più di 100 articoli scientifici e preso parte a numerosi progetti di ricerca pluriennali finanziati dall'Unione Europea. Si occupa prevalentemente di identità digitale e sicurezza delle infrastrutture di rete (cloud, SDN, NFV). È coordinatore dell'indirizzo “Cybersecurity” della Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica del Politecnico.
Paolo Prinetto infatti è attualmente Direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI - Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica di cui è stato anche presidente. In questo incarico ha seguito il progetto “Cyberchallenge Team Italy”, che ha portato alla nascita della nazionale italiana hacker, che rappresenta il nostro paese nelle sfide informatiche internazionali “Capture The Flag (CTF)”, competizioni in cui ogni team deve difendere il proprio “fortino virtuale” e violare quello altrui. È uno dei curatori del “Libro Bianco per la Cybersecurity” (2018) con i professori Roberto Baldoni, suo predecessore al Politecnico, e Rocco De Nicola.
Insieme ad hacker, giornalisti e imprenditori, questi docenti del Politecnico sono in compagnia del meglio che l’Italia ha da offrire in un ambito sempre più delicato non soltanto a livello imprenditoriale e governativo, ma rilevante anche dal punto di vista della vita dei cittadini, che si svolge sempre più online.
“Essere citati in questa lista è un riconoscimento dell'attività che svolgo con tutto il mio team di ricerca – commenta il professor Antonio Lioy – Si tratta di uno sprone per continuare a migliorarsi ed intraprendere nuove iniziative, non solo di ricerca (come i progetti con Telefonica e HP) ma anche didattiche, come la recente collaborazione con un'università USA, per un percorso integrativo in cybersecurity”.