“Dream your Outdoor” è il nome della Challenge@PoliTO che Ambin Skis ha proposto agli studenti magistrali del Politecnico, con l’organizzazione del CLIK – Connection Lab and Innovation Kitchen di Ateneo. La giovane azienda - il cui nome riprende quello dell’omonimo massiccio montuoso delle Alpi Cozie e che produce sci da freeride di alta gamma, customizzate sulle specifiche esigenze degli sciatori e secondo logiche di sostenibilità ambientale - ha voluto proporre il suo approccio innovativo nella Challenge che si è conclusa lo scorso venerdì 10 giugno.
Agli studenti è stato chiesto di immaginare come le nuove tecnologie possano essere di supporto a chi fa attività outdoor, in particolare per avere una migliore conoscenza e consapevolezza del territorio che attraversano. Parlando di outdoor, infatti, ci si riferisce non solo a chi fa attività sportiva – come sci, arrampicata o trekking - ma anche chi vive delle risorse del territorio, come gestori di rifugi, allevatori, gestori di parchi, esercenti di attività ricettive.
La sfida, essendo molto ampia e aperta alle diverse sensibilità, ha coinvolto un buon numero di studenti da diversi i corsi di studi, tutte e tutti accomunati dalla passione per la vita all’aria aperta. Seguendo interessi diversi, i quattro team partecipanti hanno lavorato su idee completamente diverse, proponendo interessanti soluzioni, sotto la supervisione del professor Valerio De Biagi, del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG, e con il prezioso aiuto dei mentor Valentina Biconne, Eva Bruno, Vincenzo Di Pietra, Luigi La Riccia e Maddalena Marchelli.
Il team Génépy, risultato poi vincitore, ha lavorato sul tema della gestione dei rifiuti generati in ambiente outdoor. Il risultato è stata la realizzazione di “Eco-Bin” un prototipo di sacco-zaino indossabile o da integrare sullo zaino, progettato per escursioni di 1-2 giorni e contenente vari scomparti per separare i rifiuti, da riportare a casa per smaltirli correttamente. Del team Génépy fanno parte Zahra Alipouran Banaei, Mateo Barrero Torres, Isabelle Brichetto, Hadiseh Hojjati e Mustafa Mehrem.
Il team Mountain Immersion ha invece affrontato il grande tema dell’accessibilità alla montagna in termini di informazioni disponibili e tipo di esperienza personale, sviluppando il concept di AmbIN, una app ideata come un gioco a ricompense progressive. Attraverso varie mappe già disponibili ed altre sbloccabili mediante azioni attivabili in loco, attraverso AR o Geocaching, si vuole proporre agli escursionisti, incluse famiglie e persone con disabilità, di ottenere informazioni sul presente e passato dei luoghi, ed in ultima analisi, una maggiore consapevolezza dell’ambiente che attraversano.
La sicurezza di chi va sulla neve è stato il focus del team OutPal, che ha analizzato le conseguenze subite da chi rimane intrappolato sotto una valanga. Dopo un’analisi delle soluzioni esistenti il team ha ideato il concept di un casco-sciarpa dotato di airbag e respiratore, da azionare meccanicamente per proteggere la testa ed il collo, e garantire un sistema di respirazione anche in stato di incoscienza.
Una soluzione destinata agli sciatori e che unisce, tecnologia, musica e arte è quella del team Outdoorsmanship, che ha lavorato al prototipo di un bastoncino smart collegato via bluetooth agli auricolari, controllabile da pulsanti accessibili anche coi guanti e con l’asta personalizzabile da artisti del luogo (o con loghi aziendali).