Si è da poco conclusa l’edizione 2022 dei Giochi europei paralimpici giovanili – gli European Para Youth Games organizzati dal Comitato Paralimpico Europeo – che si sono tenuti tra il 27 giugno e il 4 luglio nel suggestivo scenario di Pajulahti, in Finlandia. La studentessa del Politecnico Giulia Marchisio si è aggiudicata due medaglie – un argento e un bronzo – nella specialità della boccia paralimpica. L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo impegno per eccellere nello sport e nello studio.
Giulia, un fantastico traguardo in questa edizione degli European Para Youth Games 2022: aggiudicarsi una medaglia di bronzo e una medaglia d’argento in una competizione così importante è sicuramente un sogno che si realizza.
Assolutamente sì, non ero mai salita su un podio di livello internazionale e in questa edizione ci sono riuscita per ben due volte. La bellezza di poter partecipare agli European Para Youth Games è veder riunite in un’unica competizione tutte le discipline paralimpiche, dall’atletica leggera al nuoto, fino ad arrivare alla mia disciplina, ovvero la boccia. Avrei dovuto partecipare a novembre 2021 agli Europei di Siviglia, ma a causa di un problema non ho potuto gareggiare. Sono comunque molto felice di aver partecipato a questa splendida competizione.
Rappresentare la Nazionale Italiana Paralimpica di boccia deve essere sicuramente motivo di orgoglio. In che modo secondo lei è possibile incentivare i più giovani a praticare sport?
Vestire questa maglia è un orgoglio immenso, soprattutto lo è stato quando ho indossato la fascia di capitano nel doppio che ci ha consegnato l’argento. Per un solo punto non siamo riusciti a vincere contro il Portogallo, una delle nazionali più forti a livello europeo. Per prepararmi alla gara mi sono allenata dalle 2 alle 3 ore al giorno tutti i giorni. Lo sport richiede una dedizione costante e impegno continuo, soprattutto quando sei consapevole che affronterai degli avversari molto validi, c’è bisogno di una motivazione quotidiana per essere pronti al meglio. Secondo me, incentivare i più giovani a praticare sport è possibile creando delle iniziative che coinvolgano i ragazzi più giovani a livello territoriale, in modo tale da renderli consapevoli di quanto lo sport sia utile anche nella vita di tutti i giorni: praticare sport insegna ad avere costanza e disciplina nel raggiungere gli obiettivi che una persona si pone.
Essere studentessa del Politecnico ed essere allo stesso tempo una sportiva a livello internazionale, richiede molte energie e capacità di organizzazione, soprattutto nei momenti in cui sono aperte contemporaneamente sia le sessioni di esame che le sessioni sportive. Come riesce a conciliare entrambe le cose?
La capacità di sapersi organizzare per conciliare due attività così dense di impegni è fondamentale. Mentre ero in Finlandia per gli European Para Youth Games ho anche dato un esame in modalità telematica ed è andato molto bene. Bisogna sempre ricordarsi che tutta la vita è una competizione, una gara, lo stesso impegno che dedico nello studio lo metto anche quando sono in palestra ad allenarmi. Vivo la mia vita come se fosse una gara di boccia, in tutto quello che faccio cerco di dare sempre il massimo.
Quali possono essere, secondo lei, le modalità per aumentare la conoscenza dello sport paralimpico?
Credo che per far conoscere maggiormente la bellezza e l’impegno che costantemente mettiamo nello sport ci siano diversi modi. Sicuramente uno di questi è diversificare la programmazione televisiva nonché dei media in generale. Ad esempio, a luglio si è tenuta in Portogallo la World Cup di boccia. Non sono riuscita a veder gareggiare i miei compagni di nazionale gareggiare. Solo un canale YouTube ha dato la diretta dell’evento, ma solo parzialmente, in quanto dava visione di un solo campo su otto. Sensibilizzare la società sulla dedizione e la bellezza di tutti gli sport credo sia un buon modo da cui partire.