Prenderà il via a settembre il primo Master in Italia dedicato al Behavioural Design, un progetto voluto da ICO Valley in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino, Fondazione Torino Wireless, Confindustria Canavese e con il supporto di player industriali come Huawei.
Un’opportunità di alta formazione che nasce dalla volontà di contribuire alla creazione di competenze nuove, interdisciplinari, in grado di disegnare e gestire un futuro che sarà sempre più digitale, innovativo e tecnologico ma anche inclusivo, sostenibile e trasparente. I dati condivisi in rete, i dataset raccolti dalle organizzazioni e dagli enti, così come l’opportunità di crescita collettiva garantita dal corretto utilizzo di questi dati dovranno mettere sempre di più al centro la persona e le sue esigenze. Se così non fosse, se prevalesse l’aspetto tecnico e strettamente informatico, il rischio che si correrebbe sarebbe la creazione di ulteriori disuguaglianze sociali ed economiche. In quest’ottica antropocentrica, la persona è dunque alla base di qualunque processo ed è centrale l’attenzione all’umanizzazione della tecnologia e delle sue forme espressive.
“Il master si pone l’obiettivo di formare un intellettuale-tecnico capace di progettare servizi, applicazioni, artefatti e sistemi in grado di innescare cambiamenti comportamentali. Bisogna lavorare soprattutto sul contesto in cui le persone prendono le decisioni. Questo spazio, che è culturale, digitale e fisico al tempo stesso, deve essere opportunamente progettato miscelando conoscenze tecniche e umanistiche. Il master darà ampio spazio al Systemic Thinking, una competenza trasversale oggi fondamentale per navigare e gestire le complessità, e ai temi dell’Interaction Design, della User Experience, della Behavioural Science e della Comunicazione - spiega Pier Paolo Peruccio, docente del Politecnico e coordinatore del Master.
Il Master è stato presentato al Bioindustry Park di Ivrea, con i saluti istituzionali del Sindaco di Ivrea Stefano Bertoli, della senatrice Virginia Tiraboschi, Presidente Comitato Promotore ICO Valley, dei Rettori dei due Atenei torinesi coinvolti, Guido Saracco per il Politecnico e Stefano Geuna per l’Università, e di Alessandro Busci, Direttore Fondi di Prelios SGR.
Sono intervenuti durante la presentazione Pier Paolo Peruccio, Coordinatore del Master, Paolo Neirotti, Direttore Scuola Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino, Giuseppe Di Giuda, Vicerettore Università degli Studi di Torino, Simona Maschi, Co-fondatrice e coordinatrice Copenhagen Institute of Interaction Design e Mark Vanderbeeken, fondatore e CEO Experientia.
“Quando per la prima volta nel 2019 pensai a ICO Valley, avevo chiaro che l’Academy non sarebbe potuta mancare, perché il capitale umano è centrale nei grandi processi di trasformazione della nostra società e la formazione a tutti i livelli conferisce valore alla comunità, che si arricchisce ulteriormente se ibrida competenze e talenti provenienti da tutto il mondo” – ha spiegato Virginia Tiraboschi, Presidente Comitato Promotore Ico Valley. “Il profilo internazionale e i contenuti fortemente innovativi rimettono sulla scena un territorio che vuole tornare ad essere protagonista dei grandi cambiamenti del XXI secolo, passando dalla transizione digitale a quella ecologica e costruendo un ecosistema di talenti che valorizza le competenze, le culture e le relazioni di ognuno, che generosamente include l’altro, per offrire a tutti un sapere condiviso che non lasci indietro nessuno. Solo in questi termini le tecnologie significano progresso sociale e contribuiscono a costruire un modello di società in cui l’umanesimo integrale, che Adriano Olivetti fece proprio, ci aiuta oggi a comprendere il senso profondamente umano costitutivo di ogni autentica dimensione di società”.
“Questo master fa parte delle diverse iniziative d’eccellenza che la nostra Scuola di Master e Formazione permanente progetta ed eroga, in un settore, come quello del design, che caratterizza storicamente il nostro Ateneo e il territorio piemontese. La possibilità di fornire le nostre competenze in un territorio come quello dell’Eporediese, che sta vivendo grandi cambiamenti e sta riguadagnando un ruolo di primo piano in questo settore, è in linea con la missione del nostro ateneo di supportare il tessuto socio-economico nell’innovazione e nella formazione all’avanguardia”, ha commentato il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.
Infine, la testimonianza del Rettore dell’Università degli Studi di Torino Stefano Geuna:"Questo Master rappresenta l'occasione per definire un approccio sistemico e integrato tra le scienze dure e le scienze umani e sociali senza definirne aprioristicamente un ruolo trainante, anzi, lo abbiamo pensato e strutturato su un’idea di equilibrio relazionale tra esse. Ognuna delle competenze messe in campo avrà il ruolo di stimolo positivo, nell'ottica del nudging per favorire comportamenti collaborativi, e non opportunistici, in una visione in cui possano essere sostanziate innanzitutto le parole sostenibilità e digitalizzazione in un’ottica di transizione e non sostituzione. Modalità che è ispirata alle Politiche e ai modi che Adriano Olivetti qui (a Ivrea) ha messo in campo e che oggi sono riprese dalle politiche europee a partire dalla Next Generation EU."
Alessandro Busci, Direttore Fondi di Prelios SGR, è intervenuto così in merito agli storici uffici Olivetti, in fase di riqualificazione e riposizionamento, che ospiteranno il master: “L’insediamento a Ivrea di un master universitario promosso da due importanti atenei come il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino costituisce un evento molto importante per la comunità eporediese e il suo tessuto industriale. È ogni giorno più chiaro come le competenze costituiscano oggi il vero differenziale che consente di stare sul mercato e creare valore, in un contesto competitivo in rapida evoluzione e di sempre maggiore complessità. Ospitare questa iniziativa all’interno degli storici uffici Olivetti non ha solo il senso di riportare la visione valoriale che ha contribuito a realizzare questi spazi, ma ha anche l’obiettivo primario di costituire un germoglio di conoscenza e di esperienze professionali all’interno di questo iconico, direi quasi ‘mitico’ contenitore, per favorire la creazione di nuove realtà imprenditoriali”.