Handwheelchair.q è un progetto del team guidato dal professor Giuseppe Quaglia del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale e consiste nello sviluppo di una carrozzina manuale per facilitare gli spostamenti, agevolare la mobilità e praticare leggera attività fisica outdoor.
L’innovazione principale di questo mezzo riguarda la messa a punto di un sistema di spinta alternativo, utilizzabile sia per utenti che praticano sport, sia per persone che svolgono attività fisiche più moderate. Gli attuali sistemi di spinta (Anello,Handbike e sistemi a leve) hanno la traiettoria del gesto fissa e generano dannose forze di compressione sulla capsula articolare della spalla.
Le necessità e le richieste di utenti e atleti con disabilità hanno avviato il percorso di ricerca, soprattutto per poter movimentare e direzionare la carrozzina con una mano sola e per poter aumentare il raggio di spostamento con la carrozzina manuale per incrementare la propria autonomia negli spostamenti quotidiani. Una ulteriore richiesta ha riguardato lo sviluppo di un dispositivo che consentisse di praticare attività sportiva outdoor evitando di dover avere un altro ausilio specifico ed ingombrante come l’handbike.
Dalle statistiche della World Health Organization e dell’Ohio State University, Wexner Medical Centre, si stima che nel mondo ci siano circa 73 milioni di persone che necessitano una carrozzina, ovvero circa l’1% della popolazione mondiale: di questi 20 milioni non hanno accesso a carrozzine e 53 milioni soffrono di dolori/lesioni alle articolazioni delle spalle.
L’analisi delle problematiche e dell’inefficacia del sistema di spinta ad anello, come ampiamente dimostrato in letteratura, e, viceversa, dell’efficacia delle macchine da palestra che sono solite impiegare trasmissioni a cavi con traiettorie libere, ha stimolato l’ideazione della soluzione innovativa integrata nel progetto Handwheelchair.q basata sulla libertà della traiettoria del gesto ed adattabile alle caratteristiche biomeccaniche dell’utente.
Il gruppo di ricerca formato, oltre che dal responsabile del progetto e ideatore di Handwheelchair.q, Giuseppe Quaglia, anche dal professor Elvio Bonisoli e dai dottorandi Paride Cavallone e Andrea Botta, è da tempo attivo nella progettazione e realizzazione di dispositivi che aiutino ad affrontare problemi generati dalla disabilità. Attualmente il team, in collaborazione anche con l’Unità Spinale Unipolare di Torino, sta lavorando per realizzare e testare due prototipi con diversi allestimenti e moduli funzionali di carrozzina: una versione "attiva" per la vita e la mobilità di tutti i giorni e una versione "sportiva" per praticare sport outdoor.
“Obiettivo a lungo termine è realizzare un nuovo ausilio per utenti di carrozzina possibilmente con un partner industriale con il quale far evolvere i prototipi in prodotti - dichiara il professor Quaglia - Questa carrozzina ha l’obiettivo importante di migliorare la qualità della vita degli utenti in sedia a rotelle, permettendo di praticare attività sportiva fondamentale sia a livello fisico sia a livello psicologico riducendo i problemi articolari. Gli output saranno due prototipi utilizzabili in diverse configurazioni per effettuare una ricca campagna sperimentale in collaborazione con medici e specialisti, fondamentale per l’ottimizzazione del prototipo sia dal punto di vista meccanico sia dal punto di vista biomeccanico per quanto riguarda il gesto di spinta. Centrali saranno tutte le valutazioni degli utenti” conclude il professor Quaglia.
Articolo di Alessandro Crea su Tom's Hardware https://www.tomshw.it/altro/handwheelchair-q-linnovativa-carrozzina-per-disabili-del-politecnico-di-torino/