Si consolida e si amplia la collaborazione tra Politecnico di Torino e Vishay con l’inaugurazione del nuovo Vishay Applications Laboratory for Power Systems all’interno del Business Research Center del Politecnico.
Si tratta di un laboratorio con caratteristiche uniche nel panorama internazionale, nel quale Vishay si propone di osservare i propri prodotti, in particolare Diodi, IGBT e Mosfet, dal punto di vista dei propri clienti testando questi dispositivi elettronici direttamente nelle loro applicazioni finali, dagli azionamenti motore alle centraline elettroniche a bordo auto, fino alle stazioni di ricarica per auto elettriche, per citarne alcune.
Il Laboratorio sarà dotato di una stazione di accumulo, distribuzione e gestione intelligente dell’energia unica nel suo genere, che si propone come un’innovazione nei settori della mobilità elettrica e per le utenze di media potenza, in particolare in ambito privato.
Vishay potrà testate qui i propri prodotti, con il vantaggio di poter ottimizzare e validare i propri dispositivi fin dalle prime fasi della loro progettazione per garantire il massimo delle performance richieste, e quindi accelerare l'adozione di prodotti innovativi da parte del mercato stesso.
Questo laboratorio, coordinato da Claudio Damilano, Senior Manager Market Development in Vishay, si pone come una duplice opportunità per l'ambito di ricerca fisico-elettronica e per quella elettrica e di gestione della potenza, offrendo la possibilità di testare immediatamente sul campo nuovi dispositivi su Silicio e di confrontarli con i dispositivi cosiddetti wide-bandgap (cioè semiconduttori ad altissime prestazioni, in grado di operare ad alta tensione, frequenze e temperature grazie all’impiego di materiali innovativi) o prodotti realizzati su grafene, e contemporaneamente studiare e migliorare le topologie e le pratiche di progetto dei convertitori ed azionamenti elettronici che utilizzano componenti tradizionali.
La collaborazione del Politecnico con Vishay è nata nel 2000 sul tema del “carburo di silicio”, un promettente semiconduttore in fase di studio in quegli anni che si diffuse come promessa per l'elettronica di potenza. Vishay e Politecnico di Torino furono i primi in Italia a sviluppare la tecnologie dei diodi Schottky al silicio, anche grazie all’attività del ChiLab di Chivasso, sostenuto dall’azienda con strumentazione e contratti di ricerca. Più recentemente la collaborazione si è concentrata sul tecnologie per diodi Schottky al silicio sempre più efficienti e sono due i temi in fase di sviluppo: la realizzazione di una filiera per stazioni di ricarica di auto elettrica e lo sviluppo di interfacce a base grafene per l'efficientamento di dispositivi elettronici di potenza a base silicio.
“La motivazione chiave che spinge le aziende ad insediare i propri laboratori nella Cittadella è avere uno spazio di lavoro comune tra il proprio personale e ricercatori, dottorandi, tesisti e stagisti dell’Ateneo: una condizione che permette di attuare quel procedimento di knowledge and infrastructure sharing tra mondo accademico e realtà aziendali divenuto ormai un modello caratterizzante per l’ecosistema di innovazione che si è sviluppato attorno al Politecnico”, commenta il Vicerettore per il Trasferimento Tecnologico Emilio Paolucci.