Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha scelto la montagna e il Comune di Elva in Valle Maira per il progetto pilota del bando Borghi storici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2022. Le risorse del progetto sono destinate alla rigenerazione culturale, turistica e sociale, tramite numerosi interventi mirati anche al rilancio dell’economia locale. All’interno del progetto, il Politecnico è coinvolto in numerose azioni in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
I progetti proposti per gli interventi sul territorio si fondano su attività di studio, ricerca e formazione che il Politecnico ha svolto nel recente passato. Si tratta di due edizioni degli stage didattici del Team studentesco Direct per la mappatura 3D del territorio alpino con metodi fotogrammetrici e di laser scanning – che vede impegnati Andrea Lingua e Paolo Maschio del Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI, insieme a Nannina Spanò, Filiberto Chiabrando e Fabio Giulio Tonolo del Dipartimento di Architettura e Design-DAD - in coordinamento con il progetto di ricerca per la valutazione della stabilità dei versanti dell’orrido di Elva, a cui lavorano Claudio Scavia e Maria Migliazza del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG.
A questi si aggiunge l’atelier finale del Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile intitolato “Riabitare le Alpi”, coordinato da Daniele Regis e Nannina Spanò del DAD e da Cristina Cuneo del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST. Quest’ultimo progetto - i cui materiali sono disponibili sul portale Telearchitettura - darà vita a un’omonima scuola politecnica permanente, che sarà dedicata agli studi per la tutela dell'unicità ambientale della montagna, per consolidare e allacciare in maniera diretta al territorio alpino le ricerche su metodi e strumenti di analisi per studio dei sistemi paesaggistici e il recupero del patrimonio rurale e costruito delle Alpi. Gli approcci olistici, innovativi e fortemente interdisciplinari, mirano a fotografare il passato e il presente del territorio alpino e insieme a prefigurare scenari di valorizzazione sostenibili.
Il piano di rigenerazione interesserà la strada del Vallone di Elva - oggi chiusa - che consente l’accesso a luoghi di elevato interesse paesaggistico, dove sono previste attività di riqualificazione dei percorsi naturalistici e delle tradizioni locali. Inoltre vedranno la luce un osservatorio astronomico e un museo immersivo dedicato al pittore fiammingo Hans Clemer.