Sarà l’Advanced Manufacturingil tema cardine attorno al quale si svilupperà il Centro di Competenza piemontese, proposto dal Politecnico di Torino e dall’Università di Torino, per il quale verrà presentata una proposta progettuale per il finanziamento previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico per Industria 4.0.
In un contesto come quello piemontese, nel quale la manifattura è una componente forte del tessuto industriale e con la presenza di grandi imprese di livello internazionale a cui sono collegate filiere di piccole medie aziende, il Centro di Competenza del Piemonte punta all’industria del futuro e proprio al settore manifatturiero. Nuove tecnologie, basate soprattutto sulla introduzione capillare del digitale lungo tutta la catena dei processi produttivi, abbinate a nuovi modelli economici, a una nuova organizzazione del lavoro e a nuovi rapporti sociali interni ed esterni alle imprese.
Il mondo aziendale si è dimostrato estremamente interessato ad essere protagonista di questo cambiamento: alla richiesta di manifestazione di interesse per partecipare al bando insieme agli Atenei hanno risposto 27 aziende, selezionate mediante un avviso di evidenza pubblica. Hanno aderito: 4D Engineering S.r.l., Agilent Technologies S.p.A., aizoOn Consulting S.r.l., Altair Engineering S.r.l., Altran Italia S.p.A., Cemas Elettra S.r.l., Consoft Sistemi S.p.A., EnginSoft S.p.A., Eni S.p.A., FCA Italy S.p.A., Fev Italia S.r.l., GE Avio S.r.l., GM Global Propulsion Systems-Torino S.r.l., Illogic S.r.l., Iren S.p.A., Istituto Italiano della Saldatura, ItaldesignGiugiaro S.p.A., Leonardo S.p.A., Merlo S.p.A., Prima Industria S.p.A., Reply S.p.A., Siemens S.p.A., SKF Industrie S.p.A, SPA Michelin Italiana, STMicroelectronics, Thales Alenia Space Italia S.p.A., TIM S.p.A.. Nei prossimi giorni sarà comunicato alle aziende l’esito della selezione.
“Siamo estremamente soddisfatti di aver raccolto per il Competence Center piemontese un numero di manifestazioni di interesse così altro, a testimonianza dell’interesse del tessuto produttivo locale, ma anche del contesto aziendale nazionale”, commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, che prosegue: “Questo Competence Center sarà una struttura capace di creare un raccordo tra ricerca accademica e industriale, con lo scopo di favorire l’innovazione e, di conseguenza, migliorare la competitività del nostro comparto industriale. Il Centro si focalizzerà prioritariamente su tecnologie che possiedono già un alto livello di sviluppo, realizzato in prima battuta negli Atenei e nei centri di ricerca, per portare quindi in tempi brevi dal prototipo alla tecnologia matura per l’adozione in azienda”.
“Ci sentiamo fortemente coinvolti in questo progetto” - dichiara il Rettore dell’Università di Torno, Gianmaria Ajani - “e per questo abbiamo messo a disposizione le nostre migliori risorse. Innanzitutto i docenti e ricercatori coinvolti, che provengono dai nostri dieci Dipartimenti a cui è stato recentemente riconosciuto un titolo di eccellenza, proprio grazie a progetti che prevedono lo sviluppo di tematiche legate alla Industria 4.0. Poi i nostri laboratori e le nostre attrezzature, già aperti alle aziende grazie al progetto Open Access Labs, che rende disponibili alle aziende, anche grazie al supporto della Compagnia di San Paolo, risorse strumentali dell’Ateneo per oltre 40 milioni. Da ultimo, la nostra capacità di formazione, che parte dai molti corsi di studio legati all’Industria 4.0, fino ai nostri dottorati di ricerca industriali, riconosciuti dal MIUR come innovativi. Ritroviamo nel gruppo di aziende selezionate alcune realtà industriali, quali ad esempio Thales Alenia Spazio e IREN, con cui abbiamo già stipulato convenzioni quadro per la ricerca, che ci permetteranno di non partire da zero. L’azione congiunta dei due Atenei torinesi, Università e Politecnico, rappresenta certamente il valore aggiunto di questo progetto, offrendo un panorama di competenze che spazia in tutti gli aspetti utili per le imprese del futuro, scienza e tecnologia dei materiali, l’ingegneria, l’informatica e l’energia, ma anche la sociologia, l’economia e le scienze umane. L’auspicio è che questo progetto possa trovare terreno fertile non solo nel tessuto produttivo piemontese, ma anche fra i nostri studenti, che saranno i lavoratori 4.0 di domani”.
Il Centro di Competenza permetterà di realizzare un ampio programma di attività inerente a processi manifatturieri innovativi (ad esempio Additive Manufacturing, Laser-based Manufacturing, World Class Manufacturing), considerando gli aspetti relativi allo sviluppo di nuove tecnologie (come la robotica collaborativa), nuovi materiali (ad esempio acciai innovativi, leghe leggere, materiali plastici), all’uso di tecnologie ICT (come IoT e Big Data), all’efficientamento energetico dei processi e allo sviluppo di nuovi modelli di business. In particolare, il Centro di Competenza fornirà servizi di orientamento e di formazione alle imprese, in particolare PMI, e di attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Obbiettivo primario sono gli ambiti caratteristici di due dei distretti industriali principali del Piemonte, l’automotive e l’aerospazio, senza però escludere altri abiti manifatturieri quali ad esempio l’industria alimentare.
Per comprendere la portata di queste nuove tecnologie di manifattura avanzata, basta pensare che, ad esempio, il numero di componenti di un motore aeronautico prodotto con tecnologia di manifattura additiva possono passare da circa 800 a meno di 20 pezzi: un’innovazione dalla portata straordinaria, che rivoluziona la produzione, il sistema di distribuzione dei prodotti e il modo di produrli, con riflessi importanti anche sulle professionalità richieste. Per supportare le imprese, soprattutto le PMI del territorio, in questo processo, il Centro di Competenza metterà a disposizione della aziende “linee pilota” innovative per diverse tecnologie manifatturiere e costituirà un punto di riferimento in tutti gli ambiti ad esse collegati (p.es. Big Data, Internet of Things, robotica, fotonica, cybersecurity), inclusa l’organizzazione del lavoro e della produzione.
Una delle novità su cui questa nuova infrastruttura votata all’innovazione di prodotto verrà misurata, è legata alla vocazione a svolgere attività di sviluppo distanti dalla ricerca di base e molto vicine alla produzione ed alla certificazione della stessa. In maniera sinergica rispetto alla più ampia iniziativa europea della Knowledge and Innovation Community sull’Advanced Manufacturing, il Centro di Competenza si prefigge fin d’ora lo scopo di portare lo sviluppo di nuovi prodotti ad un livello di maturazione tecnologica prossimo al mercato, rendendo più rapida per le imprese la transizione verso i nuovi paradigmi produttivi.
Punto focale sarà il consolidamento delle partnership fra aziende, università e centri di ricerca di eccellenza presenti in Piemonte, per supportare la competitività delle PMI, che spesso oggi pagano il ritardo nell’uso di nuove tecnologie manifatturiere e di ICT nella produzione, a causa di diversi fattori tipici del sistema produttivo italiano, che vanno dalla bassa capacità di investimenti, ai limiti del trasferimento di conoscenze da università e centri di ricerca, all’assenza di una chiara specializzazione produttiva.
“L’industria torinese - commenta Dario Gallina, Presidente degli industriali torinesi - ha di fronte a sé una grande occasione per crescere e diventare più competitiva. L’opportunità è offerta dalle tecnologie digitali insieme al piano del Governo Industria 4.0. E’ però necessario che a Torino venga riconosciuta l’attribuzione del Competence Center dedicato alla manifattura, all’automotive e all’aerospazio, le due filiere più rappresentative della vocazione tecnologica del nostro territorio. Il Competence Center servirà a cementare il rapporto tra attori e utenti dell’innovazione, tra mondo accademico e della ricerca con il sistema delle imprese, grandi e piccole. Sono già 27 quelle che hanno manifestato il proprio interesse, prevalentemente torinesi ma anche provenienti da altre aree proprio in ragione dell’eccellenza tecnologica dei nostri Atenei.”
L’Assessora alle attività produttive della Regione Piemonte Giuseppina De Santis dichiara: “Le politiche sulla ricerca e innovazione realizzate dalla Regione Piemonte attraverso un uso mirato dei fondi Fesr hanno posto le basi per il Competence Center, nel senso che hanno abilitato meccanismi di collaborazione sistematica fra ricerca e impresa. L'uso congiunto di Fesr e Fse ha consentito inoltre di cominciare a formare proprio le competenze di cui l'industria ha bisogno. Occorre continuare a lavorare in questa direzione, consolidando il lavoro fatto finora e allargando quanto più possibile l'attività di innovazione, trasferimento tecnologico e inserimento di competenze nel sistema delle piccole e medie imprese. Sarà proprio questo il compito essenziale del Competence Center”, commenta
Altro elemento che non ha favorito il processo dell’innovazione per le aziende piemontesi è la mancanza di luoghi fisici di applicazione e industrializzazione della ricerca. Per questo, il Centro di Competenza piemontese non sarà solamente una rete virtuale di laboratori o un centro di servizi: sarà prima di tutto un luogo fisico, in cui fare sperimentazione delle nuove tecnologie di manifattura avanzata. Significativamente, il Centro di Competenza troverà collocazione, in una prima fase, in un edificio simbolo del Piemonte industriale: il Lingotto, un tempo sede di produzione FIAT e simbolo della nascita della grande industria in Italia, oggi spazio riconvertito e restituito alla città, dove potrà nascere l’industria del futuro. Si partirà dal Lingotto per estendersi successivamente in altri spazi della città, raccordando il Centro di Competenza col grande progetto dell’MTCC (Manufacturing Technology Competence Center) promosso dall’Unione Industriale di Torino, con Politecnico ed Università, insieme a numerosi organismi territoriali e fondazioni bancarie. In particolare, convergeranno le esperienze di collaborazione tra enti universitari e grandi imprese già attive in Laboratori Congiunti e nei Centri Interdipartimentali, ma anche le infrastrutture di ricerca già esistenti o in corso di sviluppo, anche attraverso il finanziamento di recenti bandi regionali (come il bando Fabbrica intelligente, il bando Infra-P sulle infrastrutture di ricerca e il bando per gli insediamenti industriali IR2) oltre ad iniziative nazionali e internazionali (p.es. bandi Factory of the Future e Nanotechnologies, Advanced Materials and Processes dell’Unione Europea).