L'acqua è una risorsa sempre più scarsa e inquinata, soprattutto nelle aree urbane. Per affrontare questo problema, un nuovo progetto finanziato dall'Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, chiamato NICE, creerà soluzioni basate sulla natura - NBS nature-based solutions – innovative per realizzare reti idriche urbane chiuse e sostenibili.
Le NBS utilizzano approcci naturali, fornendo al contempo benefici ambientali, economici e sociali. Nei prossimi quattro anni NICE ricercherà e applicherà NBS per raccogliere acqua, trattarla e riutilizzarla per diversi scopi in alcune città in Spagna (Algeciras, Benalmádena, Madrid, Talavera de la Reina e Vigo), in Francia (Lione), in Polonia (Danzica), in Colombia (Pereira), in Egitto (Il Cairo), in Italia (Torino) e in Danimarca (Aarhus).
Le NBS di NICE tratteranno le acque reflue e grigie, aiuteranno a ripristinare i bacini fluviali, raccoglieranno l'acqua piovana e potranno gestire gli scarichi indesiderati delle fognature miste. Le soluzioni comprenderanno pareti verdi e tetti vegetali, giardini pluviali (rain garden) e bacini ibridi di fitodepurazione (constructed wetland) e grazie alle più recenti tecnologie come mezzi reattivi innovativi e bioaugmentation verranno ulteriormente migliorate le nature-based solutions.
Il progetto NICE è coordinato da CETIM (Fundacion Centro Tecnologico de Investigacion Multisectorial (CETIM) e Aqualia, ed è supportato dal Politecnico, coinvolto attraverso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) e altri 11 partner che lavorano in prima linea per la sostenibilità urbana.
In particolare il DIATI, con il coordinamento scientifico del professor Fulvio Boano e il coinvolgimento della professoressa Silvia Fiore, sarà responsabile dell’attività di ricerca e sviluppo sui muri verdi e i tetti verdi per il riutilizzo delle acque grigie, partendo dall’esperienza di ricerca sui muri verdi già in corso presso i propri laboratori.