L’Unione Europea ha recentemente finanziato una serie di progetti Horizon 2020 per investigare la Next-generation of Energy Performance Assessment and Certification, una nuova generazione di strumenti per migliorare l’efficienza della certificazione energetica degli edifici.
Tra questi progetti troviamo anche EDYCE (Energy flexible DYnamic building CErtification), nel quale è coinvolto il Politecnico di Torino come technical manager, grazie al lavoro condotto dal Dipartimento di Architettura e Design-DAD, con il coordinamento del professor Giacomo Chiesa. Il progetto – nato nel 2020 e in corso fino al 2023 – ha di recente visto i suoi membri riunirsi in presenza ad Atene per il mid-term meeting, per fare il punto sui risultati prodotti finora e fissare gli obiettivi futuri.
EDYCE si propone obiettivi altamente innovativi in ambito urbanistico ed energetico. Con un approccio integrato tra strumenti diversi, mira infatti a sviluppare suggerimenti relativi a cinque ambiti principali: valorizzazione dell’uso passivo degli edifici e delle tecnologie bioclimatiche per il raggiungimento del comfort termico negli edifici senza impianto, o nei periodi di spegnimento degli stessi; analisi dell’impatto dei sistemi intelligenti per il monitoraggio - e l’attuazione - degli edifici in un’ottica compatibile con l’indicatore di smartness degli edifici (SRI) recentemente proposto dall’Unione Europea; studiare l’impatto delle tecnologie IT nel monitoraggio energetico e nell’ambito del teleriscaldamento; modellazione dinamica degli edifici, modellazione semi-stazionaria e identificazione delle discrepanze tra certificazione, simulazione dinamica e dati monitorati degli edifici; definizione di una roadmap per la riqualificazione energetica degli edifici e per il miglioramento della gestione operativa degli stessi.
Per testare le soluzioni proposte, EDYCE utilizza 13 edifici dimostrativi, distribuiti tra Svizzera, Italia, Cipro e Danimarca, per un totale di 60.000 m2 riscaldati e un ambito dimostrativo territoriale rappresentato dal Cantone di Ginevra, dove al catasto digitalizzato si legano anche i dati di consumo annui degli edifici. I casi studio italiani comprendono tre edifici residenziali e due scuole che sono stati dotati di sistemi di smart monitoring. In una delle scuole il progetto sta finanziando la sperimentazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata per garantire sia la qualità dell’aria (particolarmente importante anche in ambito COVID), sia il raffrescamento ventilativo.
In aggiunta, EDYCE sta completando lo sviluppo una piattaforma informatica capace di integrare i diversi moduli in corso di sviluppo nel progetto e rendere interoperabili i dati raccolti. Questa piattaforma
presenta ulteriori funzionalità, inclusa la possibilità di visualizzare, seguendo diversi profili di utenza finali, i dati monitorati da sistemi smart building e di calcolare i diversi indicatori di performance suggeriti. La piattaforma permette, inoltre, di gestire in automatico il lancio di simulazioni energetico-dinamiche degli edifici per l’identificazione in tempo reale o quasi di un eventuale divario di prestazione secondo diversi livelli di aggregazione dei dati. La piattaforma informatica di simulazione dinamica, basata su una python library in corso di sviluppo al Politecnico, permette non solo il lancio remoto di simulazioni o la gestione di richieste da altri servizi di progetto, ma anche l’integrazione di soluzioni capaci di valorizzare il comportamento passivo/naturale degli edifici in assenza di impianti – per esempio quando non è installato un sistema di raffrescamento - o nei loro periodi di spegnimento.
Gli altri partner coinvolti nel progetto sono la Aalborg University (Danimarca) in qualità di general coordinator), CORE innovation (Grecia), EMTECH GMBH (Germania), ESTIA SA (Svizzera), ENEA (Italia), GEP (Grecia), Comune di Torre Pellice (Italia), Geneve Department du Territoire (Svizzera), Neogrid technologies (Danimarca).
Ulteriori informazioni sul progetto sono disponibili su LinkedIn e Twitter.