Al Politecnico, a causa della pandemia di Covid-19, gli esami vengono effettuati prevalentemente online. Per migliorare l’esperienza degli utenti, è in corso una sperimentazione che mira a offrire ad ogni studente un desktop remoto per svolgere gli esami con i programmi e le applicazioni richiesti dai singoli corsi. Tuttavia, il numero di studenti che partecipano a ogni sessione d'esame è così grande che il cluster PoliTO che ospita i servizi necessari ha difficoltà a sostenere il picco di carico di lavoro richiesto, quantificabile, per alcuni esami, in parecchie migliaia di macchine virtuali contemporaneamente. La soluzione classica al problema consiste nell’acquisto di nuovi server, che tuttavia rimarrebbero per la maggior parte di tempo inutilizzati e rappresenterebbero un grande spreco di risorse.
Il progetto Liqo – acronimo di Liquid Computing - messo a punto dal gruppo di ricerca NetGroup del Politecnico, fornisce una soluzione a questo problema: la sua capacità di estendere virtualmente un cluster su risorse "esterne" introdurrà l'elasticità necessaria all'infrastruttura PoliTO per supportare molti più accessi simultanei alle piattaforme di Ateneo. In questa fase sperimentale, Liqo è stato impostato per collegare e condividere risorse di tre cluster Kubernetes: due situati presso il Politecnico, il terzo presso il Torino/Piedmont Internet Exchange (TOP-IX).
Con Liqo, ogni organizzazione mantiene il pieno controllo delle proprie risorse di calcolo, ma nel contempo può mettere a disposizione l’eventuale eccedenza ai partner, con un conseguente migliore - e più efficiente - utilizzo delle risorse. Dal punto di vista della sicurezza, ogni partner rimane indipendente e può decidere se e quante risorse condividere, e con chi, secondo un modello di connessione di tipo paritetico - “peering” - simile a quello di Internet, senza alcun punto di controllo centralizzato.
In questa prima installazione pilota, Liqo consente ai partner collegati di raddoppiare le loro risorse di cloud senza incorrere in costi aggiuntivi, nel contempo mantenendo i servizi più critici, oltre che i dati, a casa propria. Infine, le prestazioni sono di tutto rispetto anche grazie alla rete di interconnessione tra i partner che fa uso di collegamenti a velocità di oltre 10Gbps.
“Liqo è una prima concretizzazione di alcuni degli obiettivi della strategia digitale europea proposti in Gaia-X – spiega il professor Fulvio Risso, docente del Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN del Politecnico e membro di NetGroup - che mirano alla creazione di una infrastruttura di calcolo resiliente e sempre più indipendente dai grossi hyperscaler, principalmente extra-europei.”