Innovazione. Una parola che racchiude il futuro e la sussistenza stessa dell’economia in generale e del “modello italiano” in particolare, tanto in quei settori endemicamente votati alla tecnologia, come la robotica e l’Internet of Things, ma anche in quelli più “tradizionali” come la manifattura e l’agroalimentare.
È da qui che si parte per costruire considerazioni, consapevolezze e, quindi, progetti, per sostenere ma soprattutto ri-lanciare e fortificare il Made in Italy. Uno degli strumenti a disposizione delle imprese per intraprendere la strada dell’innovazione è la piattaforma “Fabbrica Intelligente”, che nasce in Piemonte all’interno del progetto nazionale “Fabbrica 4.0”, presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in sinergia con il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e il Fondo Sociale Europeo. La piattaforma e i primi cinque progetti selezionati sono stati presentati nel corso del seminario organizzato da Politecnico e Regione Piemonte“La piattaforma regionale Fabbrica Intelligente nel contesto piemontese e nazionale. Iniziative, progetti e finanziamenti”.
L’Italia è seconda come produzione manifatturiera in Europa, le aziende non mancano, la spinta alla competitività neanche; quello che manca è però una visione d’insieme che guardi al futuro, come ha spiegato l’Assessore regionale alle Attività Produttive Giuseppina De Santis, che spiega: "Il territorio piemontese ha dimostrato grande prontezza nel cogliere l'opportunità rappresentata dalla piattaforma Fabbrica Intelligente, che per noi rappresenta solo un punto di partenza per incentivare le politiche dell'innovazione. Il nostro impegno è continuare su questa strada, avviando a breve almeno altre due piattaforme tecnologiche sulle linee di specializzazione individuate dalla nostra S3, che possano consentire al sistema dell'industria e della ricerca piemontese un significativo salto di qualità.”.
La cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” oggi non passa più dalla sola innovazione tecnologica, ma anche e, si potrebbe azzardare soprattutto, dall’innovazione culturale. In un’era in cui tecnologia significa rivoluzione sociale, non si può prescindere dalla formazione continua, dal cambio di paradigma che guarda alle competenze, alla collaborazione, alle sinergie tra soggetti diversi.
Tutto ciò può essere solo se le realtà vengono coordinate e lavorano insieme, collaborando sia a livello verticale, tra vari livelli istituzionali, sia a livello orizzontale tra pubblico e privato, tra Università e imprese. “L’esperienza e le competenze tecnologiche, di management e di organizzazione dei sistemi di produzione sono messe a disposizione dal Politecnico” proprio per questo motivo, afferma il Rettore Marco Gilli che prosegue: "Il Piemonte presenta un ecosistema produttivo molto attento all’innovazione, che ha saputo cogliere anche l’opportunità del bando Fabbrica Intelligente per presentare azioni autenticamente di sistema, che coinvolgono realtà aziendali e accademia, candidandosi così a diventare un territorio di sperimentazione avanzata a livello nazionale".
“Tecnologie e competenze sono indispensabili per soddisfare dinamiche di crescita”, come ha affermato il Direttore dell’Area politiche Industriali di Confindustria Andrea Bianchi. Cambia quindi il rapporto tra lavoratore e macchina, si ricercano figure sempre più qualificate, cambia anche il rapporto tra sistema economico e consumatore; quest’ultimo infatti è più informato, più critico e più attento tanto alla qualità dei prodotti e dei servizi quanto al modo in cui questi vengono prodotti, alla sostenibilità e alla qualità delle realizzazioni.
Nella nuova rivoluzione industriale, quindi, le informazioni sono fondamentali, le competenze diventano necessarie e la pervasività caratterizzante.
Due quindi le direttive, secondo l’opinione del Presidente dell’Unione Industriale di Torino Dario Gallina, su cui ci si deve muovere e su cui le istituzioni locali e nazionali così come i centri di competenze, come il Politecnico, si stanno muovendo: da una parte l’innovazione tecnologica, la dotazione cioè delle opportune infrastrutture; dall’altra la formazione, mezzo attraverso il quale poter sfruttare al massimo le tecnologie ma anche base per cambiare gli schemi di business. Il connubio di questi due pilastri darà forma alla nuova industria, appunto, intelligente, la quale potrà spendersi in maniera non solo competitiva ma anche trainante all’interno del mercato globale.
Additive manufacturing, robotica collaborativa, Internet of Things, Big data, social network e molte altre tecnologie che si affiancano alla manifattura tradizionale nei settori caratterizzanti dell’industria piemontese, dall’agroalimentare all’automotive all’aerospazio sono i primi temi su cui si sta muovendo la piattaforma Fabbrica Intelligente nei cinque progetti selezionati che sono stati presentati in conclusione del workshop: Dislo-man, Food Digital Monitoring, GreenFactory4compo, HuMans e Stamp.