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Ricerca e innovazione

Il progetto U-Care verso la crescita imprenditoriale grazie a BioUpper

12 Maggio 2020

Nato nel TrojaNanoHorse Laboratory - diretto da Valentina Cauda, docente del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia -  U-Care è il sistema di monitoraggio e previsione della diuresi per il calcolo del rischio di insufficienza renale, ideato dal Dr. Andrea Ancona, neo dottore di ricerca del gruppo della prof. Cauda. U-Care è stato individuato e scelto perché "porta innovazione ai processi di diagnosi e cura” per il programma di accelerazione imprenditoriale di BioUpper. Si tratta della piattaforma italiana che si occupa di incentivare la crescita di idee e imprese innovative ai loro primi passi nell'ambito delle scienze della vita: sostiene infatti i migliori progetti imprenditoriali, attraverso percorsi di empowerment, accelerazione e accompagnamento al mercato. Ideata e promossa da Fondazione Cariplo e Novartis, e realizzata da Cariplo Factory, da due anni BioUpper coinvolge anche IBM per puntare al massimo sulla digital health: U-Care è risultato tra i 10 vincitori superando il Selection Day alla sua quarta edizione, passando il turno per cui erano in gara 117 candidati, potendo così usufruire di crediti erogati da IBM - fino a un massimo di 120mila euro in 12 mesi - spendibili per l’utilizzo dei servizi tecnologici. Avrà così a disposizione le migliori competenze e gli strumenti tecnologici più innovativi basati sulla piattaforma IBM Cloud e accederà a un percorso di empowerment imprenditoriale, lavorando a stretto contatto con esperti di Novartis, IBM, Cariplo Factory e Comin & Partners.

Un progetto individuato per la sua prospettiva di miglioramento di una condizione attualmente problematica: ad oggi i pazienti ospedalizzati per lesioni renali acute (AKI) in Italia sono quasi 500mila in un anno e generano una spesa sanitaria rispettiva, dovuta alla diagnosi tardiva del disturbo, di circa 3 miliardi. Il metodo di monitoraggio dell’insufficienza renale è di tipo manuale, con la lettura del livello di urina contenuto nella sacca di raccoglimento. Una metodologia che ha due limiti principali: l’inesattezza dei dati raccolti e la mancanza di analisi proprio di questi dati che vengono raccolti, due aspetti che rallentano la diagnosi e che spesso portano all’aggravamento del malato e ad un suo conseguente ricovero.

U-Care prevede l’installazione di un dispositivo medico sui letti degli ospedali per un monitoraggio accurato e continuo della produzione di urina: lavorando come un Digital Biomarker, attraverso la combinazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale con sensori innovativi, può arrivare ad una diagnosi precoce anche dodici ore prima dell’insorgenza di lesioni renali acute.

Con questo dispositivo ci proponiamo di migliorare non solo il monitoraggio di pazienti a rischio di insufficienza renale ricoverati in terapia intensiva ma anche di offrire al clinico un valido strumento, in affiancamento alla sua valutazione, per la previsione dell’insorgenza in tempi utili a poterla trattare” dichiara Valentina Cauda.

Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di potenziare le terapie intensive e post-operatorie degli ospedali con strumenti innovativi, quali U-Care, al fine di ottenere metodi più predittivi, aumentare la prevenzione e ridurre i costi economici nella gestione dei pazienti” aggiunge Andrea Ancona.

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