Le professoresse Sabrina Grassini e Emma Angelini, entrambe docenti del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT del Politecnico, hanno recentemente partecipato all’ottava edizione della rassegna “Arte è Scienza” - tenutasi presso il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l'Arena di Catania - in qualità di rappresentanti del gruppo di ricerca "CoMeTA - Corrosion Measurement Tools for Artefacts", team che si occupa della salvaguardia del patrimonio culturale, con particolare attenzione alla conservazione di manufatti metallici d'interesse archeologico e storico-artistico.
La manifestazione, divisa in due giorni e promossa dall’Associazione Italiana di Archeometria insieme all’Università di Catania, ha avuto come obiettivo principale quello di individuare un metodo interdisciplinare per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
L’interdisciplinarietà – approccio tipico dell’archeometria – e quindi la collaborazione delle scienze umanistiche con quelle scientifiche, è di fondamentale importanza per la conservazione e valorizzazione di un patrimonio culturale come quello italiano, che ad oggi vanta 55 siti Unesco, 4mila musei e 6mila aree archeologiche.
Nell’edizione di quest’anno di “Arte è Scienza” sono state coinvolte oltre 60 città italiane, Atenei, Enti di ricerca e sovrintendenze, che hanno lavorato insieme per individuare una nuova metodologia interdisciplinare volta all’utilizzo delle scienze applicate per la valorizzazione del patrimonio culturale.
Le due sessioni di lavoro in cui è stata organizzata la manifestazione sono state presiedute rispettivamente dai professori Giovanni Li Volti e Luigi Ingaliso - entrambi docenti dell’Università di Catania – e hanno visto nella prima sessione gli interventi della professoressa Grassini del Politecnico, insieme a Valentina Venuti dell’Università di Messina, Paola Fermo dell’Università di Milano, Carlo Trigona, Giuseppe Stella e Giuseppe Margani dell’Università di Catania. Nella seconda sessione sono intervenuti invece Delia Chillura Martino dell’Università di Palermo, Alessandro Re dell’Università di Torino, Salvo Baglio, Daniele Malfitana, Anna Gueli, Dario Allegra e Simona Todaro dell’Università di Catania.
Nel corso della due-giorni si sono svolti numerosi laboratori dimostrativi per l’iniziativa “Ai Benedettini insegnano la Scienza dell’Arte”, attività che ha affascinato i presenti, così come la visita guidata al Monastero dei Benedettini a cura dell’associazione Officine Culturali.