Il Politecnico ha aperto la serie di seminari sulla Citizen Science all’Istituto Italiano di Cultura (IIC) della capitale irlandese.Il primo incontro di formazione è stato tenuto il 22 novembre scorso da Ornella Salimbene, ingegnera ambientale e PhD in Urban and Regional Development presso il Politecnico, che ha presentato le attività di Citizen Science svolte dal Dipartimento di ingegneria dell'ambiente, del territorio e delle infrastrutture (DIATI).
Rivolto principalmente alla comunità di giovani ricercatori italiani a Dublino, il seminario voleva essere anche un momento di divulgazione per i non ‘addetti ai lavori’, incoraggiando e sostenendo uno scambio culturale e pluridisciplinare. All’incontro sono state discusse le attività di Citizen Science svolte a Torino nell’ambito del progetto Combination of traditional indicators of air quality with an additional traffic proxy indicator: Black Carbon, coordinato da Salimbene e supportato dal professor Andrea Maria Lingua, dalla professoressa Deborah Panepinto, dal professor Francesco Pilla (UCD college of Dublin) e dalla professoressa Maria Teresa Baeza Romero (UCLM, Toledo).Ospiti del seminario Luca Boniardi, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università di Milano, Chiara Cocco e Ilaria Galasso, ricercatrici presso la University College of Dublin. Durante l’evento i ricercatori hanno discusso i principali risultati di ricerca ottenuti seguendo l’approccio partecipativo della Citizen Science, ne sono stati discussi i limiti e il processo di democratizzazione, con spunti interessanti sui criteri di accesso della cittadinanza alle attività scientifiche.
Hanno contribuito con entusiasmo alla realizzazione dell’evento Marco Gioacchini, direttore dell’IIC e Caterina Muratore, responsabile dell’ufficio promozione culturale e promozione della lingua italiana. L’Istituto ha rappresentato il luogo ideale per divulgare le attività scientifiche e promuovere la cooperazione tra le parti interessate in un contesto non accademico.
“Aprire le porte al dibattito vuol dire assicurare la scienza contro la decadenza: scienza e democrazia sono due colonne della partecipazione pubblica”, spiega Salimbene che, insieme al suo gruppo di ricerca, si augura di poter coinvolgere Istituti Italiani di Cultura di altre città europee, rafforzando le attività di divulgazione scientifica e i rapporti con la comunità di ricercatori italiani impegnati nella Citizen Science e operativi all’estero.