Una progettazione, intelligente, sostenibile e inclusiva che sia in grado di prevedere, per ogni singola parte del ciclo di vita dei prodotti, il contenimento degli scarti e quando questi necessariamente si realizzano, la loro valorizzazione per non produrre rifiuti; esattamente come il ciclo della natura che, trasforma tutto ciò che crea. Questo è il concetto di base del Design Sistemico e del progetto RETRACE (“A Systemic Approach for REgions TRAnsitioning towards a Circular Economy”), uno dei 64 progetti finanziati in tutta Europa dal programma europeo Interreg Europe che beneficerà di oltre 1,5 MLN di Euro di finanziamento in 4 anni.
Il progetto RETRACE, avviato ufficialmente a fine marzo, metterà in rete cinque diverse Regioni di paesi europei – Italia, Spagna, Francia, Slovenia e Romania.
I referenti del progetto avranno quindi come obiettivo la definizione di specifiche policy territoriali che, nel caso dell’Italia vedranno l’appoggio e l’affiancamento della Regione Piemonte che ne seguirà l’implementazione. Il Progetto RETRACE consolida una virtuosa intesa politico-decisionale tra il Politecnico e la Regione Piemonte, che a partire dalla fine dello scorso anno ha visto i due enti siglare un Protocollo d’Intesa tesa allo sviluppo territoriale tramite l’Approccio Sistemico e la Circular Economy. I primi due anni del progetto saranno incentrati sulla ricerca e la selezione di best practices, mentre gli ultimi due anni saranno dedicati alla fase di implementazione sui vari territori.
Silvia Barbero del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, coordinatrice del progetto RETRACE ha così commentato:“RETRACE rappresenta una valida opportunità per promuovere, diffondere e applicare concretamente l’Approccio Sistemico, che da sempre caratterizza la Laurea Magistrale “Aurelio Peccei” in Design Sistemico del Politecnico di Torino e che coglie l’esigenza espressa dalla Commissione Europea nell’Agenda Europea2020 di portare l’Europa verso un’economia circolare, a zero rifiuti, progetto ambizioso ma realizzabile, a partire dalle politiche regionali e locali di sviluppo”.