Ottenere energia pulita ad emissioni zero sfruttando gli scarti di depurazione delle acque. E' l'obiettivo del progetto europeo DEMOSOFC, coordinato dal Politecnico di Torino, che ha portato alla costruzione del più grande impianto di energia co-generata in Europa: recuperando i fanghi prodotti dal processo di depurazione delle acque reflue di Torino, da cui, grazie alla digestione anaerobica e alle fuel cell, le celle a combustibile, si produce energia a emissioni zero e con un importante impatto migliorativo sulla gestione dei rifiuti e l’integrazione di tecnologie a idrogeno, clean-up, sistemi di depurazione e gestione del rifiuto, tradizionali.
Sotto il coordinamento del Dipartimento di Energia del Politecnico, grazie al sostegno di SMAT, proprietaria dell’impianto di depurazione di Collegno dove sorge la centrale, alla tecnologia di Convion, una start-up Finlandese, a VTT centro di ricerca dello stesso paese scandinavo e all’imperial College di Londra, è quindi operativa all’interno dell’impianto SMAT di Collegno la più grande centrale europea di co-generazione con questo tipo di approccio tecnologico.
Il progetto è finanziato dall’Unione Europea per 4.2 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020 e ha un budget complessivo di circa 5.9 milioni di euro.
Si tratterà di un impianto all’avanguardia, capace di coprire il 30% del fabbisogno energetico del depuratore, riutilizzando fino all’ultimo i gas prodotti dal processo di depurazione delle acque di Torino e provincia, in un percorso di ottimizzazione che trasforma in valore gli scarti. Un processo in accordo con i principi alla base dell’economia circolare, che si integra a una soluzione tecnica modulare, che può essere inserita in grandi impianti industriali, come nel caso di SMAT, o in contesti di dimensioni contenute, come aziende agricole, imprese che producono scarti alimentari e organici, ospedali rispetto a ai quali il vantaggio in termini di contenimento del conto energia e riduzione dell’impatto ambientale possono essere straordinari.