Assicurare la disponibilità di energia per gli usi finali in tutte le sue forme (derivati del petrolio, gas naturale, elettricità, calore, per citare i principali) è cruciale per ogni società ed è particolarmente critico per quei Paesi che, come l’Italia, sono fortemente dipendenti dall’estero. Nel 2015, il fabbisogno energetico complessivo nazionale è risultato pari a 156.2 Mtoe (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) dei quali una quota maggioritaria è stata coperta attraverso le importazioni, in particolare per alcune commodity strategiche quali il gas naturale e i prodotti petroliferi. La dipendenza dalle importazioni in Italia si attesta complessivamente sul 77.1%, a fronte di una media Europea (EU28) del 54.0% e di valori comunque inferiori per alcuni degli altri principali Paesi dell’Unione, quali Germania (61.9%), Francia (46.0%), Regno Unito (37.4%) e Spagna (73.7%).
In questo quadro di riferimento, il tema della sicurezza energetica è stato l’oggetto dell’incontro su “Valutazione e Gestione della Sicurezza Energetica Nazionale”, organizzato il 3 luglio scorso dal Politecnico in collaborazione con il Dipartimento di Informazioni per la Sicurezza (DIS) della Presidenza del Consiglio. La riflessione è stata aperta dai contributi del Direttore generale del Dis, Prefetto Alessandro Pansa e del Rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli. Sono intervenuti anche i professori Romano Borchiellini, Presidente Advisory Board dell’Energy Center di Torino, il Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo e Dipartimento Energia e Ettore Bompard, Dipartimento Energia e coordinatore scientifico dell’iniziativa di collaborazione. Tra le testimonianze della giornata, anche accademici e rappresentanti delle principali realtà italiane del settore energetico, tra le quali ENI, Enel, Terna ed ENEA.
L’incontro è stato organizzato nell’ambito della partnership tra il Dis e il Politecnico, che rientra nel più ampio quadro di rapporti del Dipartimento con le Università italiane che costituisce una vera e propria “alleanza strategica per la sicurezza nazionale”, in un ambito, quello della sicurezza energetica, che rientra appieno nella mission dell’intelligence di tutela del Sistema Paese, mettendo a fattor comune tutte le sue risorse per finalizzarle alla protezione di una “sicurezza nazionale” intesa in senso ampio.
Il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis) e il Politecnico di Torino hanno avviato, con la firma di un accordo chiuso a marzo 2017, una collaborazione finalizzata a promuovere una riflessione sui temi di comune interesse ritenuti avere una rilevanza strategica per la sicurezza nazionale.
La collaborazione, in questa fase, è rivolta in particolare a favorire il dibattito scientifico sulla definizione della dimensione energetica della sicurezza nazionale, con particolare riferimento ai profili regolatori ed all’esplorazione delle frontiere di sovrapposizione tra i temi energetici e un più ampio ventaglio di questioni economiche, ambientali e sociali.
La collaborazione tra il Dis e il Politecnico si pone, quindi, nella prospettiva dell’allargamento della riflessione strategica sulla dimensione energetica della sicurezza nazionale. Un ambito a cui possono essere chiamati a concorrere, in una logica di sicurezza partecipata, anche gli attori del settore, pubblici e privati, in grado di apportare alla visione scientifica e accademica anche il significativo contributo di esperienza derivante dall’attività di mercato e della gestione delle reti.
Nell’ambito della collaborazione tra Politecnico e Dis è stato inoltre avviata l’attività del laboratorio “Lab for Security of Energy Sources, Corridors and Infrastructures”, la cui principale missione sarà quella di elaborare e confrontare metodi e modelli quantitativi per la valutazione e la gestione della sicurezza energetica nazionale. Il laboratorio si colloca all’interno delle iniziative dell’Energy Center del Politecnico.