“Ancora oggi, nel 2018, soltanto il 15% del patrimonio scolastico presente nelle aree maggiormente pericolose del Paese è stato progettato o adeguato sismicamente”. È una fotografia preoccupante quella che fornisce il professor Bernardino Chiaia, titolare della cattedra di Scienza delle Costruzioni al Politecnico, che interviene in occasione della sottoscrizione di un accordo tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Fondazione Benvenuti in Italia – Fondo Vito Scafidi e il Politecnico di Torino per l’avvio di una borsa di dottorato in ingegneria civile e ambientale per la diffusione della cultura della sicurezza e la prevenzione dei rischi negli edifici scolastici.
Prosegue Chiaia: “Puntualmente, in occasione di terremoti, crolli o alluvioni, l'indignazione genera dibattiti sterili e senza reali modifiche dello stato di fatto, a fronte di 150 miliardi spesi dallo Stato negli ultimi 50 anni per danni post-terremoto. Episodi tragici come i crolli della scuola di San Giuliano di Puglia e della scuola Darwin di Rivoli hanno incentivato la nascita di nuove prescrizioni tecniche ma non hanno modificato la cultura della sicurezza nel nostro Paese, soprattutto a livello di percezione soggettiva, di norme comportamentali e di integrazione della mitigazione del rischio nel generale processo di progettazione, adeguamento e gestione degli edifici pubblici. L’attività che il Politecnico intende portare avanti sarà quindi volta proprio alla integrazione olistica degli aspetti di sicurezza strutturale nel complessivo quadro architettonico ed edilizio dei plessi scolastici”.
Il dottorato, di durata triennale, sarà svolto sotto la supervisione del professor Bernardino Chiaia e porrà al centro il tema della sicurezza degli edifici scolastici all’interno della più ampia questione della didattica e della suddivisione funzionale degli spazi. La ricerca, infatti, intende studiare gli elementi strutturali e non strutturali relativi alle costruzioni di edilizia scolastica, con particolare riferimento alle scelte distributive degli spazi per l'apprendimento e ai nuovi modelli pedagogici che ne derivano.
“La Fondazione ha sempre messo la sicurezza degli edifici scolastici al centro del proprio agire, ma per noi "sicurezza" è tale non solo se ha a che fare con solide mura e soffitti a norma, ma anche se riguarda il benessere degli studenti e dei lavoratori della scuola. Per questo motivo riteniamo che sia necessario un ripensamento dei modelli pedagogici e dunque di politica degli spazi. Siamo certi che da questi tre anni di dottorato verranno fuori risultati interessanti da poter condividere e rendere politica pubblica”, afferma Francesca Rispoli, presidente della Fondazione Benvenuti in Italia.
Soddisfatta del risultato raggiunto anche Cinzia Caggiano, mamma di Vito Scafidi, giovane morto sotto il crollo del controsoffitto della propria aula nel 2008 a Rivoli (TO): “Il ricordo di mio figlio passa attraverso l’impegno affinché nessun altro studente debba morire o farsi male a scuola. Da anni ormai, insieme alla Fondazione Benvenuti in Italia, porto avanti questa battaglia, perché la scuola è vita e luogo nel quale costruire il proprio futuro. In questo senso ripensare gli edifici non solo dal punto di vista della solidità, ma anche della socialità, della pedagogia e della didattica è un ulteriore passo avanti nel ricordo di Vito”, conclude Cinzia Caggiano.