Anno accademico 2019-2020: il Politecnico di Torino torna a Mondovì. Una notizia che il territorio attendeva da dieci anni, da quando, cioè, l’Ateneo torinese non attivò più i Corsi di Laurea nell’edificio di via Cottolengo. Ma la città non ha mai dimenticato la profonda tradizione di studi e l’orgoglio di essere sede universitaria.
Oggi si guarda avanti, ad un anno accademico che restituirà alla Granda il “suo” Politecnico. Un risultato raggiunto grazie agli sforzi congiunti di Politecnico di Torino, Amministrazione Comunale della Città di Mondovì, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Quattro Enti che, lavorando fianco a fianco, hanno reso possibile la riattivazione dei corsi dell’Ateneo a partire dal prossimo anno accademico.
Da settembre saranno avviate le lezioni del primo anno dei corsi di Ingegneria, interamente frequentabile presso la rinnovata sede dell’Ateneo, che, per la prima volta, ospiterà anche laboratori per la didattica ed il servizio al territorio. A Mondovì, infatti, il Politecnico mira a sviluppare anche attività di Trasferimento Tecnologico, collegate al lavoro di sei ricercatori che presteranno servizio proprio presso la sede. Nasceranno laboratori focalizzati su alcune specificità del territorio: tecnologia e materiali innovativi per l’industria di trasformazione, tecnologie di fabbrica per il comparto agroalimentare e ICT per la gestione di processi di fabbrica e gestione della produzione. A complemento, i lavori di riqualificazione consentiranno anche di riorganizzare il laboratorio di analisi del ciclo integrato delle acque.
L’altra novità riguarda la presenza a Mondovì degli insegnamenti della nuova Laurea triennale professionalizzante in Ingegneria della Manifattura, in partenza dal prossimo anno accademico a Torino: da subito con parte degli studenti che frequenterà alcuni corsi e tirocini presso aziende del sistema produttivo locale e, auspicabilmente, nel prossimo futuro, con i corsi della nuova Laurea interamente a Mondovì.
Il sindaco della Città di Mondovì, Paolo Adriano: «Il ritorno del Politecnico a Mondovì rappresenta un nuovo inizio per la Città e una nuova opportunità per il territorio, a cominciare dai suoi giovani. Un risultato estremamente importante, reso possibile da un intenso lavoro portato avanti con tutti i soggetti attuatori: Politecnico, Fondazione Crc e Fondazione Crt. A loro, oggi, deve giungere il grazie della nostra città, che ha tratto dal ritorno del “Poli” una ventata di rinnovata fiducia in sé stessa e nelle proprie potenzialità».
Commenta il Rettore del Politecnico, Guido Saracco: «La sede del Politecnico a Mondovì deve diventare un punto di riferimento per l’innovazione e la formazione, un luogo dove possano nascere nuove opportunità per il territorio. Per questo, porteremo nella sede la formazione più vicina alle imprese, quella della laurea professionalizzante, e le attività di trasferimento tecnologico più integrate con il tessuto produttivo locale. Ringraziamo il Comune e le Fondazioni bancarie per aver creduto nel nostro contributo come motore di sviluppo del territorio».
Aggiunge il Presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta: «La riattivazione dei corsi del Politecnico a Mondovì si inserisce nella strategia più ampia della nostra Fondazione che punta a sostenere l’alta formazione in provincia di Cuneo. La novità principale di questo nuovo corso riguarda le lauree professionalizzanti, un elemento strategico per formare giovani che sappiano fornire competenze e nuove professionalità in linea con le esigenze del tessuto produttivo provinciale. Un impegno di lungo termine, condiviso con il Comune di Mondovì e Fondazione CRT, che vuole rendere sempre più attrattiva la nostra provincia».
Conclude il Presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia: «Fondazione CRT garantisce il proprio sostegno al nuovo percorso formativo del Politecnico di Torino a Mondovì, consolidando la propria collaborazione e sinergia con l’Ateneo, con la Città di Mondovì, con Fondazione CRC e confermando la propria attenzione ai giovani. Questo intervento rappresenta un investimento determinante per rafforzare l’attrattività del cuneese: la nuova offerta didattica intende infatti rispondere alle esigenze del territorio, attivando legami con il contesto produttivo e imprenditoriale”.