Oltre 250 persone hanno partecipato lunedì 4 aprile all’evento organizzato in modalità ibrida dal Politecnico per presentare e discutere i nuovi strumenti di supporto all’innovazione messi in campo dallo European Innovation Council-EIC. L’evento è stato aperto dal Rettore del Politecnico Guido Saracco e moderato dl professor David Chiaramonti, Vice Rettore per l’Internazionalizzazione dell’Ateneo.
Le attività dell’EIC sono state presentate dal suo direttore, Jean-David Malo, che ha sottolineato come questa istituzione europea rappresenti la più ambiziosa iniziativa sull’innovazione d’Europa, con 10 miliardi di euro di investimenti e un programma unico al mondo, che mira a sviluppare la ricerca su tecnologie emergenti coerentemente con gli obiettivi Europei del Green Deal e a trasferire l’innovazione al mercato, coinvolgendo imprese, start-up e finanziatori. Il grado di maturità di una tecnologia in relazione con il mercato viene misurato attraverso il Technology Readiness Level – TRL. I bandi dell’EIC coprono l’intero spettro dei TRL, con tre tipologie diverse di azioni: Pathfinder - stadio iniziale della ricerca su tecnologie innovative (TRL 1-4), Transition - Tecnologia matura per il mercato, dalla validazione Proof of concept in avanti (TRL 4-5/6) e Accelerator - Sviluppo e scalabilità dell’iniziativa arrivata al mercato, con il contributo del mondo della finanza innovativa (TRL 5/6-9).
L’EIC avrà per l’innovazione un ruolo analogo a quello che lo European Research Council (ERC) ha assunto per la ricerca di base, come sottolineato nel corso dell’evento da Francesco Profumo, Presidente di Compagnia di San Paolo e membro del board di EIC: è quindi di fondamentale importanza che il mondo dell’innovazione italiana arrivi preparato a questa sfida. Proprio Compagnia di San Paolo ha messo in campo un considerevole impegno per portare il sistema torinese nel panorama globale degli ecosistemi innovativi, mettendo in relazione gruppi di stakeholder diversi: Università e centri di ricerca, fondazioni, istituzioni pubbliche, start-up e acceleratori, investitori, incubatori, acceleratori, grandi aziende e PMI.
Hanno partecipato alla presentazione anche Stefania Marassi di APRE -Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea e Andrea Fosfuri dell’Università Bocconi, ricordando la significativa performance dell’Italia nei primi bandi di EIC Pathfinder e di EIC Transition, ma anche la bassa performance del nostro Paese per quanto riguarda la tipologia Accelerator: su quest’ultimo strumento la partecipazione italiana risulta ancor debole.
L’EIC mette in atto una serie di strumenti per supportare i progetti vincitori in una gestione proattiva del potenziale di innovazione: supporto ravvicinato ed eventuale ri-orientamento dei progetti, clustering di progetti con tematiche simili, superamento dei colli di bottiglia dovuti alla legislazione, focus sullo sfruttamento dei risultati. Per questo motivo è stato individuato uno specifico ruolo tra i funzionari dell’Unione Europea dedicati a EIC, quello del Programme Manager, che identifica, coltiva e catalizza l’innovazione in specifici settori. Per parlare di questi strumenti, all’evento era presente Marco Antonio Pantaleo, appunto Programme Manager di EIC per i Sistemi e le Tecnologie dell’Energia e per l’ingegneria dei Bio-sistemi.
Raffaele Liberali, Consigliere del Ministero per l’Università e la Ricerca per le Relazioni con le istituzioni europee, ha tratto le conclusioni dell’incontro, sostenendo che la presa di coscienza della debolezza italiana in specifici segmenti dell’innovazione, insieme all’opportunità-ponte offerta dai finanziamenti europei che arriveranno attraverso il PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, costituiscono una occasione unica di cambiamento per l’Italia. Per questo risulta necessario costruire un solido sistema – tra formazione, infrastrutture di ricerca, dialogo intersettoriale - di supporto all’innovazione includendo tutti gli stakeholder necessari, al fine di rafforzare l’offerta di innovazione e la partecipazione competente a questi bandi europei e scongiurare il rischio di rimanere fuori dal sistema europeo dell’innovazione.
“L’impatto della ricerca è al centro di delle attenzioni dell’Ateneo, come anche indicato nel Polito4impact, Piano strategico 2018-2024 dell’Ateneo – ha concluso il Vice Rettore Chiaramonti, ideatore dell’evento - il Politecnico si impegna fortemente nello stimolo e nel supporto all’innovazione del territorio, per fare di Torino e della regione un ecosistema modello per l’innovazione”.
RIVEDI L'INCONTRO
Presentazione a cura di Jean-David Malo (2,06 MB)
Presentazione a cura di Francesco Profumo (2,80 MB)
Presentazione a cura di Stefania Marassi (1.014,73 kB)