“Quali sono gli aspetti psicologici della crisi ambientale che stiamo affrontando? Perché l’uomo moderno non è più capace di contenere i propri bisogni e di gestire i limiti allo sviluppo che incontra? Lo sfruttamento delle risorse della Terra ha conseguenze sempre più allarmanti - come l’impatto sul clima - ed il limite non è solo di natura energetica ed ambientale, ma anche morale, riportando a galla miti antichi che riemergono in età moderna nell’inconscio collettivo”. Se ne è parlato al Politecnico di Torino con Luigi Zoja, psicoanalista e già Presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (CIPA) che ha condotto la discussione su “ Psicoanalisi e ambiente: psicologia e limiti dello sviluppo”.
“Per comprendere le problematiche ambientali e socio-economiche dovremmo utilizzare un approccio psicologico” afferma Luigi Zoja “Per gli antichi greci la morale stava nell’osservanza dei limiti. Gli dei volevano la felicità solo per sé, erano invidiosi, e punivano chi aveva o voleva troppo. Ma proprio i greci si insuperbirono dei loro successi e capovolsero il tabù del limite: cominciarono a sostituirsi agli dei. Se è vero che una cultura può negare solo superficialmente le proprie origini, che le antiche divinità svaniscono ma i loro archetipi rinascono in forme moderne allora la nostra ansia per i limiti dello sviluppo non riguarda solo un problema tecnico, ma riporta alla luce un tormento e una colpa infinitamente più antichi”.
Con questo dialogo sugli aspetti psicologici e storici della crisi ambientale si è aperto il nuovo ciclo delle Conversazioni in Biblioteca, gli appuntamenti promossi dal Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino che quest’anno conteranno 11 appuntamenti, tutti volti a far dialogare cultura scientifica e umanistica su temi di grande attualità.
“L’iniziativa, alla sua terza edizione, parte dal presupposto che affrontare le tematiche della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico in sola chiave tecnologica e ingegneristica non sia sufficiente a comprenderne i risvolti storici, sociologici e culturali e a individuare quindi soluzioni adeguate – afferma Tamara Bellone docente del DIATI, curatrice della collana insieme alla collega Paola Procacci – L'importanza del dialogo e del confronto tra discipline diverse è imprescindibile dalla crescita personale e sociale e siamo convinti che il vecchio dibattito tra cultura scientifica e umanistica sia superato da molto tempo”.
Con un programma che va da ottobre 2018 a maggio 2019, gli incontri, aperti al pubblico, avranno luogo nella Biblioteca Centrale della Facoltà di Ingegneria del Politecnico, in Corso Duca degli Abruzzi, 24.