Nella giornata di martedì 26 luglio sono state deliberate le 24 borse di studio del Progetto AGON 2022/2023 dalla commissione composta da: Laura Montanaro, Prorettrice del Politecnico; Corrado Lupo, Delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Torino; Sara Rainero in rappresentanza dell’EDISU Piemonte; Davide Passantino, in rappresentanza della Fondazione Collegio Universitario Einaudi; Riccardo D’Elicio, Delegato del CUSI Nazionale; Andrea Ippolito in rappresentanza del Centro Universitario Sportivo torinese e da Francesca Iebole, Responsabile del Progetto AGON CUS Torino, oltre che dall’avvocato Luca Olivetti in qualità di legale della commissione.
AGON è un programma di borse di studio nato con l’obiettivo di garantire a giovani atleti e atlete meritevoli, provenienti da tutta Italia e dall’estero, l’accesso ai livelli più alti dell’istruzione accademica praticando sport in una realtà di eccellenza. Oggi, grazie al programma di borse di studio AGON, gli atleti sono prima di tutto studenti universitari d’eccellenza, testimonianza vivente del fatto che si può praticare sport ad alto livello e seguire una carriera universitaria con ottimi risultati, con l’obiettivo di arrivare al termine della carriera sportiva pronti ad entrare nel mondo del lavoro. Si sono canditati atleti da tutta Italia e dall’estero che frequentano, o frequenteranno, nell’anno accademico 2022/2023, gli Atenei torinesi e praticheranno sport ad alto livello nelle seguenti discipline: rugby maschile e femminile, lotta olimpica maschile e femminile, atletica maschile e femminile, tennistavolo maschile, tennis maschile e femminile, canottaggio maschile e femminile ed hockey prato femminile.
Sono state attribuite 14 borse piene (tasse universitarie, residenze universitarie messe a disposizione dall'EDISU Piemonte e dalla Fondazione Collegio Einaudi, vitto e formazione sportiva) e 10 borse (tasse universitarie e formazione sportiva).
Il Progetto AGON ha fatto sì che negli anni sia cresciuto sempre più l’interesse da parte degli studenti/atleti nei confronti del capoluogo sabaudo; questo grazie al modello proposto dal sistema universitario sportivo torinese ovvero quello di conciliare la carriera universitaria con quella sportiva.