La questione demografica occupa un ruolo centrale nell’agenda politica dopo oltre un anno di pandemia di Covid-19, che ha alimentato il dibattito sulla densità di popolazione, sulle qualità e i rischi delle sue diverse forme di organizzazione spaziale, in un paese come l’Italia, entrata a far parte stabilmente dei paesi in contrazione demografica dal 2015.
Per parlare di questi temi, prende il via domani al Politecnico di Torino la XXIII Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti 2020-2021 “Downscaling, Rightsizing” (16-18 giugno 2021) – organizzata in partnership con il DIST - Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio di Politecnico e Università degli Studi di Torino - con un ricco programma di incontri per riflettere sul rapporto tra contrazione demografica e riorganizzazione degli insediamenti.
La Conferenza affronta le conseguenze spaziali dell’allarmante decrescita demografica nazionale e le risposte in termini di governo del territorio, vale a dire le politiche e le tecniche per ridimensionare, riorganizzare, ricrescere: politiche urbane e territoriali, tecniche urbanistiche, modelli di governance, piani per la rigenerazione e la resilienza, per l’abitare, per una nuova accessibilità, innovazione tecnologica e molto altro.
Cosa significa pianificare la “città in contrazione”? Quali implicazioni ha questo fenomeno sulla qualità della vita e sull’economia di una città, sulla costruzione e sulla percezione del tessuto sociale e urbano?
Con più di 250 relatori presenti alla Conferenza, la comunità dell’urbanistica vuole fornire le risposte per trasformare il calo demografico in un percorso di innovazione territoriale, a partire dai casi studio della Germania e del Giappone, paesi che da anni convivono con la decrescita e lo spopolamento e con cui il DIST ha una robusta collaborazione scientifica nel campo del planning. La stessa città di Torino è un caso studio internazionale e, a livello italiano,la prima grande città italiana a disegnare un nuovo piano regolatore e documenti programmatici tenendo conto della contrazione demografica. Di questo tema in particolare si occuperà il workshop per dottorandi e giovani ricercatori YoungerSIU – “Pianificare la ‘città in contrazione’. Pratiche di ricerca e traiettorie progettuali” (15-16 giugno 2021) - organizzato in partnership con Torino Urban Lab – che precede la Conferenza.
Dinamica della Popolazione mondiale a confronto con shrinking countries: Italia, Germania, Giappone a confronto. Fonte: elaborazione Federica Bonavero & Claudia Cassatella su dati World Population Prospects (UN, 2019)
Partendo dal tema proposto per la Conferenza, il workshop si pone tra i suoi obiettivi quello di rinnovare l’attenzione verso i più giovani cercando di creare una migliore sinergia con i contenuti e le riflessioni che provengono dalla Società scientifica, al fine di costruire una comunità più inclusiva, motivata e capace di dialogare a diversi livelli e con soggetti differenti. Questo per affrontare le implicazioni che un discorso sulle “città in contrazione” ha rispetto alla pianificazione spaziale, alle politiche, al progetto dello spazio urbano, così come alle principali traiettorie di ricerca emergenti. Partecipano trenta giovani ricercatori da tutta Italia che, in questa occasione, eleggeranno anche il loro rappresentante in seno alla Giunta SIU.
Bilancio demografico nazionale e previsioni della popolazione al 2065. Fonte: elaborazione Federica Bonavero & Claudia Cassatella su dati Istat (Istat, 2018)
In Italia, come quasi ovunque in Europa, la combinazione tra bassa natalità e alta longevità è una condizione strutturale - in controtendenza rispetto alla crescita mondiale - che desta allarme. Il declino demografico italiano è presente nell’agenda più importanti istituzioni politiche, religiose e finanziarie, ed è all’attenzione della stampa nazionale e internazionale.
Alla Conferenza esperti di livello mondiale rifletteranno sui preoccupanti effetti sociali della decrescita in una nazione anziana, senza ricambio naturale, che non attira più immigrazione e vede emigrare giovani qualificati. Preoccupano soprattutto gli effetti economici sulla capacità di produzione e di consumo, e sulla spesa previdenziale.
Nel proporre la contrazione demografica come argomento centrale del dibattito, la Conferenza SIU 2021 fissa la questione come un dato di partenza ineludibile e particolarmente sfidante per una disciplina come l’urbanistica, nata per gestire la crescita urbana e non il declino. La sfida degli urbanisti di oggi, infatti, è individuare forme di riorganizzazione dei processi di insediamento e di governo del territorio. Una sfida senza precedenti, che chiama in gioco i modelli interpretativi e le pratiche finora adottate.
"La conoscenza delle dinamiche urbane è condizione imprescindibile per il governo delle città e del territorio – spiega il professor Maurizio Tira, Rettore dell’Università di Brescia e Presidente della Società Italiana degli Urbanisti - Accanto ai fenomeni di crescita e le conseguenti esigenze di attenzione al contenimento dell'uso di suolo agricolo, si pone la necessità di riattrezzare comunità urbane con popolazioni in rapida trasformazione e anche in forte riduzione. Una nuova domanda di servizi, un nuovo equilibrio economico, nuove domande sociali vanno dunque analizzate per accompagnare uno sviluppo multiforme e definire strategie di area vasta che accompagnino la ridefinizione delle polarità territoriali. La conferenza SIU di Torino sarà un'occasione molto importante di riflessione, proprio nel momento in cui nel nostro paese si definiscono le linee prioritarie di sostegno economico per la ripresa e la resilienza, una ripresa che attraversa realtà urbane molto diverse, che la comunità degli urbanisti si sforza di analizzare e far conoscere".
“La decrescita demografica non è una congiuntura, ma una fase storica che ci mette davanti a scelte politiche – commenta la professoressa Claudia Cassatella, docente di Urbanistica presso il DIST e Responsabile scientifico della Conferenza SIU 2020-21 - È un’opportunità di cambiamento epocale. Possiamo fermare il consumo di suolo e riqualificare l’esistente, ma anche riorganizzare i servizi e impostare le trasformazioni su nuovi parametri qualitativi. Per favorire una transizione verde e equa e affrontare le criticità dello spopolamento e dell’abbandono occorrono più che mai programmazione e pianificazione. Servono competenze di governo del territorio, come quelle degli urbanisti, che vogliono contribuire a trasformare questa fase in un’opportunità di innovazione”.
Immagine di copertina: Claudia Cassatella