“Nell’ambito della ricerca e della formazione, l’Europa ha svolto un ruolo fondamentale in questi anni: in occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma credo che si debba presentare la creazione dell’area comune della ricerca europea, la cosiddetta ERA – European Research Area, come un caso di successo, da prendere a modello anche per altri ambiti d’azione”. Così il Rettore Marco Gilli ricorda il ruolo chiave che ha assunto l’Unione Europea per la ricerca scientifica in termini di finanziamenti, ma anche di creazione di uno spazio di condivisione che ha fatto crescere la ricerca europea in modo sempre più internazionale e multidisciplinare.
Proprio ricordando l’importanza dell’Europa per la ricerca, quattro delle reti più rappresentative costituite tra università e centri di ricerca europei (Conference of European Schools for Advanced Engineering Education and Research- CESAER, European University Association - EUA, League of European Research Universities - LERU e Science Europe) hanno promosso una dichiarazione d’intenti per il rilancio della ricerca: “Ci congratuliamo con le istituzioni europee per il 60° anniversario dei Trattati di Roma, che segnarono la nascita dell'Unione Europea”, si legge nel comunicato. “In merito al dibattito sul futuro dell'Europa, pensiamo sia importante offrire il nostro contributo e la nostra collaborazione. Le organizzazioni scientifiche dell'UE e degli altri paesi associati alla programmazione per la ricerca e l'innovazione costituiscono il sistema scientifico più forte del mondo e sono indispensabili per contribuire al benessere dei cittadini europei e del resto del mondo”.
Il messaggio che vogliono lasciare ai governanti è significativo: “L’Europa continui a garantire il rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani, la libertà da interferenze politiche, la possibilità di esprimere opinioni differenti, la libera circolazione della conoscenza e dei suoi portatori, la libertà accademica e l’autonomia istituzionale. Queste sono le priorità per meglio integrare il progresso della conoscenza in Europa con il resto del mondo”. Per raggiungere questo obiettivo, la proposta si articola in cinque direzioni: sviluppare un brand forte per la scienza in Europa; aumentare gli sforzi per migliorare l'integrazione della scienza europea; proporre priorità più ambiziose per lo Spazio europeo dell'istruzione superiore (European Higher Education Area - EHEA) e dello Spazio europeo della ricerca (European Research Area - ERA); aprire questi due Spazi al di fuori dell'UE e, infine, investire di più in istruzione, ricerca e innovazione a tutti i livelli.
“La ricerca scientifica non può essere limitata dai confini politici, soprattutto oggi, quando i problemi che si pongono alla ricerca sono sempre più globali e richiedono pertanto una risposta altrettanto internazionale”, conclude il Rettore: “Il Politecnico, partner di CESAER e EUA, quindi non può che approvare pienamente queste intenzioni e fare proprio l’appello affinché sia rafforzata la European Research Area, dando un nuovo slancio alla ricerca europea, che in questi anni ha dimostrato la propria qualità e la propria importanza per rispondere alle sfide poste dalla nostra società”.