Da qualche anno l’Estonia è diventata Paese leader nel mondo nel campo dell’innovazione nella pubblica amministrazione, trasformandosi in una vera e propria democrazia digitale.
La repubblica baltica, infatti, ha drasticamente modificato la propria burocrazia, passando da un sistema basato sulla carta a una forma di cittadinanza immateriale.
Venerdì 29 novembre 2019 la Presidente della Repubblica di Estonia Kersti Kaljulaid è venuta in visita privata al Politecnico, tenendo anche una lecture dal titolo “Digital disruption and the future of work”, parlando con gli studenti proprio della trasformazione compiuta nel suo Paese.
“Quando ci siamo accorti che nel settore privato nessuno usava più la carta, nemmeno per prendere appunti – spiega la Presidente Kaljulaid – abbiamo deciso di mettere a disposizione dei cittadini un sistema completamente digitale. Molti mi chiedono come può uno Stato vivere solo online. Io rispondo che in Estonia non ci poteva più essere un divario tra mondo del lavoro privato e pubblico. Per dare le stesse possibilità a tutti gli estoni abbiamo scelto di realizzare questo passaggio per una questione di equità”.
Kaljulaid ha una lunga esperienza di amministrazione e governo in Estonia e anche in Europa, avendo fatto parte della Corte dei Conti europea. “Nel corso della mia esperienza in Lussemburgo – ricorda Kaljulaid – mi sono resa conto che in uno dei Paesi più ricchi del mondo l’apparato burocratico della pubblica amministrazione e del lavoro era ancora basato sulla carta e la diffusione del digitale era molto ridotta, con tutti i ritardi che ne conseguono. Credo che in Italia abbiate un’esperienza simile. La digitalizzazione è non soltanto un servizio che dobbiamo ai cittadini, ma soprattutto un modo per dare slancio al sistema economico dello Stato, nella prospettiva di un mondo in cui la mobilità degli individui porta a una revisione del concetto stesso di cittadinanza”.
In Estonia una banca dati gestisce ogni aspetto dell’amministrazione e anche i cittadini di altri Paese sono agevolati a richiedere la “cittadinanza digitale” estone. “Questo tipo di cittadinanza apre spazi completamente nuovi per la vita delle persone – continua la Presidente - Molti ormai scelgono di non vivere più in un solo posto, ma di spostarsi costantemente. Questo ci obbliga a cambiare a livello globale il modo in cui pensiamo la cittadinanza e il pagamento delle tasse. Perché non dobbiamo lamentarci della globalizzazione, ma dobbiamo ristrutturare la mobilità sociale per dare uguali possibilità di realizzazione a tutte le persone. Per fare questo, l’aiuto della tecnologia è fondamentale”.