La consapevolezza storica è condizione fondamentale per comprendere la vita delle città e per progettarne una nuova forma di sviluppo sostenibile. Muove da questa visione Adaptive cities through the postpandemic lens, evento di AISU International organizzato in insieme al Politecnico, che ospiterà i lavori dal 6 al 10 settembre, in presenza.
Adaptive Cities ha scelto Torino come città-bandiera dell’adattamento e ha voluto un evento in osmosi con la città e con alcuni dei suoi spazi più emblematici della capacità di reinventarsi e innovare a partire dai valori comuni dell’heritage.
530 studiosi provenienti da oltre 150 realtà di tutto il mondo, tra atenei, centri di ricerca e laboratori, si confronteranno su condizioni e tratti distintivi che rendono le città capaci di trasformarsi o, al contrario, che ne condizionano l’immobilismo. Appuntamento per la ricerca internazionale, Adaptive Cities è anche occasione di disseminazione - che coinvolge gli studenti in attività, mostre, presentazioni, esposizione di esiti di progetti europei sulla risposta ai disastri in aree storiche, discussioni di progetti editoriali – e di sinergie con partner come Lavazza e Korian, che testimoniano la capacità delle imprese di essere innovative e creative a supporto della resilienza delle città e della società. Il Gruppo Lavazza, leader del caffè, con importanti investimenti in innovazione e sostenibilità, per Adaptive Cities la sera del 7 settembre aprirà il suo celebre e visionario centro direzionale Nuvola Lavazza, progettato dall’architetto Cino Zucchi, un caso esemplare di equilibrio tra heritage e proiezione globale, uno spazio aperto al quartiere, alla città, al mondo, dove l’impresa è parte viva del suo territorio, e viceversa.
Korian, gruppo specializzato nei servizi per la salute, in occasione di Adaptive Cities porterà a Torino un camper attrezzato con postazioni di realtà aumentata che fanno immergere chi le sperimenta nel mondo e nella sensorialità dell’Alzheimer, la “malattia invisibile”. Il pomeriggio del 6 settembre studenti, docenti e cittadini sono invitati all’ingresso del Castello del Valentino per la partenza dell’edizione 2022 di #FermataAlzheimer, tour a tappe che toccherà diverse città italiane.
Flessibilità e adattamento sono aspetti importanti che la pandemia ha messo in evidenza rispetto alle risorse delle comunità, amplificando fragilità e potenzialità che in diverso modo appartengono alla storia delle città e di coloro che le abitano.
Partendo dall’esperienza pandemica, Adaptive Cities si propone di stimolare riflessioni che si spingono al di là delle circostanze recenti, per interrogarsi sull’adattività in quanto tale e imparare dalle esperienze passate.
Il convegno prende in esame gli strumenti interpretativi che emergono in occasione di traumi profondi, naturali e non, ed esplora lo spettro di risposte alla crisi sotto diverse prospettive: il grande cambiamento, la trasformazione dirompente e rapida di un assetto; i rapporti tra resilienza e capacità adattiva; gli sviluppi lenti, che attraversano un tempo lungo almeno qualche decennio oppure quelli percepibili nella lunga durata degli sviluppi ambientali; la mobilità o gli effetti di immobilità; i metodi e gli strumenti della ricerca; l’adattività e la precarietà rispetto a problemi di marginalità o a fluttuazioni demografiche; le condizioni di emergenza all’apice della crisi e degli effetti del suo impatto; le narrative plurali, la memoria, l’heritage e la trasformazione digitale nel campo della cultura.
Integrando le sessioni di lavoro in aula con il programma off congress Adaptive Torino, l’evento svelerà ai relatori i luoghi di una città dove il paesaggio urbano e le comunità hanno sviluppato forme di adattamento, trasformazione e resilienza, reinventando le proprie vocazioni, dal medioevo alla contemporaneità.
Aprirà i lavori la cerimonia di apertura con il Rettore del Politecnico Guido Saracco, l’assessore all’Urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni, il segretario generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci. Ulteriore evento nell’evento, l’intervento dell’architetta Benedetta Tagliabue (8 settembre, ore 12.30): italiana di nascita, catalana d’adozione, Benedetta Tagliabue è fra le figure più incisive dell’architettura contemporanea internazionale, con uno studio a Barcellona e sedi a Shanghai e Parigi. Ha firmato, tra gli altri progetti, grandi opere come il Parlamento scozzese a Edimburgo, il Mercato di Santa Caterina, la sede di Gas Natural Fenosa e il Parco Diagonal Mar a Barcellona e il Padiglione spagnolo all'Expo mondiale di Shanghai 2010, vincitore del Premio RIBA Best International Building 2011.
Keynote speech e tavole rotonde completano un programma sfaccettato, che si svolgerà in partnership con la Città, La Venaria Reale e la Fondazione, coinvolgendo luoghi patrimonio dell’umanità quali il Castello del Valentino e la Reggia di Venaria, che esprimono una vitalità di lungo periodo nella loro capacità adattiva.
Fra gli speaker dei keynote troviamo Massimo Nava e Guido Zucconi, con un intervento a due voci sulla trasformazione delle città in relazione alle più drammatiche emergenze, e il panel sulla “Controversial Adaptivity” con Gábor Sonkoly, Peter Stabel e Willeke Wendrich, moderati da Rosa Tamborrino, presidente di AISU e docente del Politenico.