E’ stata annunciata come una delle novità più significative della prossima edizione di Biennale Democrazia, presentata al “Polo del 900” in una sala gremita, la partecipazione ufficiale del Politecnico di Torino alla rassegna torinese giunta alla sua sesta edizione, e sancita dalla nomina a Garante della Biennale del Rettore Guido Saracco e della conferma dei Professori Juan Carlos De Martin, Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione, e Arianna Montorsi, Referente del Rettore per le Pari Opportunità e le Iniziative a Supporto dell’Assistenza, Integrazione Sociale e Diritti delle Persone Disabili nel Comitato di Indirizzo.
L’Ateneo può vantare nelle precedenti edizioni contributi specifici, soprattutto sulle tematiche legate ad Internet e democrazia curate dal Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico diretto dal Professor De Martin, ma nell’edizione che si svolgerà dal 27 al 31 marzo 2019, dal titolo Visibile Invisibile, il Politecnico avrà, come annunciato dal Presidente Gustavo Zagrebelsky, un ruolo istituzionale.
Un passo in avanti concreto della nuova squadra di governo dell’Ateneo, che fin dalla campagna elettorale ha posto l’accento sulla necessità di dare maggiore spazio alle scienze umane e sociali e sull’ importanza della diffusione di una cultura politecnica in grado di far dialogare i saperi tra loro.
I contributi che fornirà il Politecnico andranno in tre direzioni principali: coinvolgendo direttamente degli studenti, tramite progetti studenteschi e col possibile riconoscimento di crediti per attività svolte in connessione con Biennale Democrazia; mettendo a disposizione gli spazi delle sue sedi per gli eventi della rassegna e, soprattutto, contribuendo al dibattito con l’apporto dei propri saperi tecnico-scientifici per stimolare la riflessione, al di là degli steccati disciplinari, sullo stato di salute e sul futuro delle nostre comunità.
“Abbiamo preso questa decisione – ha dichiarato il Rettore Guido Saracco - non solo per mandare un segnale forte ai nostri studenti, che sempre più ci chiedono di essere aiutati a capire meglio il mondo in cui vivono, ma anche e soprattutto per arricchire le riflessioni di Biennale Democrazia grazie al contributo della cultura politecnica”.