“Da Università “fabbrica” di solidi professionisti “standardizzati”, dobbiamo diventare una Università “piattaforma”, per essere pienamente funzionali a un contesto territoriale e imprenditoriale molto diverso dal passato: dobbiamo saperci aprire a contributi didattici complementari dal mondo delle professioni e dell’industria; avere un ruolo diretto nei processi di innovazione e di formazione continua; essere forza propulsiva dello sviluppo sostenibile della società”.
Il Rettore Guido Saracco riassume così il tema chiave del nuovo Piano Strategico 2018-2024 di cui si è dotato il Politecnico, che si pone come obiettivo strategico il conseguimento di un impatto determinante sulla società, orientando ad esso, in ambito locale, nazionale e internazionale, l’azione dell’Ateneo nelle sue principali missioni: formazione, ricerca, trasferimento tecnologico e condivisione della conoscenza.
Il Piano sarà presentato nel corso della cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico di lunedì prossimo; a seguire, la Lectio “Università e Ricerca. Leve di sviluppo e crescita delle imprese e della società” del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, gli interventi di Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino, Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte e, a chiudere, Giuseppe Valditara, Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
I temi chiave sui quali si articolerà il Piano saranno la didattica, con la possibilità di incrementare il numero degli iscritti fino 40.000 studenti per contribuire a colmare il ritardo del nostro Paese in termini di laureati rispetto alla media europea; saranno proposti anche nuovi percorsi di laurea professionalizzanti e nuove modalità didattiche.
Per quanto riguarda la ricerca, sono previsti investimenti consistenti in quella interdisciplinare per creare innovazione, dando piena attuazione a centri di ricerca applicata tematici; sarà valorizzato inoltre il ruolo del dottore di ricerca, incrementando il numero e il valore delle borse.
Nell’ambito del trasferimento tecnologico, l’intento è quello di stabilire filiere credibili che raccorderanno in aree spazialmente contigue formazione, ricerca, innovazione, servizi finanziari e di valorizzazione della proprietà intellettuale per creare poli di sviluppo imprenditoriale, che attrarranno hub di grandi industrie, piccole e medie imprese e start-up, anche con l’intento di radicare maggiormente sul territorio i laureati dell’Ateneo.
Infine, il Rettore, vuole sottolineare la centralità delle persone nel processo di crescita dell’Ateneo: “Il nostro sarà un campus attento alla qualità della vita, effervescente sotto il profilo culturale, sede di attività ricreative e sportive, sostenibile e dotato di spazi moderni e funzionali alla piena realizzazione delle nostre missioni, per mettere chi lavora e studia al Politecnico in condizione di dare il meglio di sé con motivazione e senso di appartenenza”.