Spazi aperti alla città, attraversati da nuovi percorsi pedonali e ciclabili e con l’integrazione delle funzioni d’uso attuali con nuove facilities, in particolare destinate agli studenti della Torino città universitaria: sono i progetti per la Caserma Riberi, l’ex-ospedale militare nel quartiere torinese di Santa Rita, realizzati da 41 studenti dei corsi di Architettura del Politecnico, presentati questa mattina alla presenza del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
Il Laboratorio di Idee per la riqualificazione e rifunzionalizzazione del complesso militare della Caserma Riberi, un compound sottoutilizzato e, in alcune sue parti, in degrado, è primo esempio di attuazione dell’accordo sottoscritto lo scorso anno tra Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Politecnico e Città di Torino.
“Come Difesa siamo particolarmente orgogliosi dei positivi risultati finora raggiunti e, per questo, ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questi progetti, in particolare, i professori e gli studenti del Politecnico che hanno fornito il loro prezioso apporto di conoscenze e competenze scientifiche per restituire, non solo alla Difesa, ma a tutta la città di Torino, un’area urbana migliorata dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della vivibilità – ha commentato il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta – in questo contesto, ritengo che la collaborazione con il Politecnico di Torino sia preziosa e di altissimo livello per le specifiche competenze vantate da questo prestigioso Ateneo nel campo della riqualificazione deli immobili, dell’efficienza energetica, come anche nella realizzazione di programmi di ricerca e innovazione tecnologica sul territorio e a livello nazionale”.
“C’è un legame molto profondo tra il Politecnico e le istituzioni militari, considerata la nascita del nostro Ateneo proprio come Scuola di Applicazione - aggiunge il Rettore Guido Saracco - Il tema della riqualificazione delle caserme è molto importante per lo sviluppo urbano futuro: sarebbe interessante, data la forte vocazione universitaria di Torino, che fossero impiegate con questa finalità, ad esempio per residenze universitarie, come nella proposta per la Caserma Riberi”.
“Gli studenti hanno sviluppato ipotesi progettuali che si sono concentrate sull’area in questione, una porzione di città di grande qualità architettonica e baricentrica rispetto alla sede centrale del Politecnico e dell’exIstituto di Riposo per la Vecchiaia, ora locali dell’Università degli Studi di Torino, adiacente gli impianti sportivi di Piazza d’Armi – spiega infatti Paolo Mellano, direttore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico che coordina l’iniziativa, insieme alla collega Daniela Bosia – un’area strategica che potrebbe diventare un polo di residenze universitarie, connesse alle già esistenti residenze per gli allievi della Scuola di Applicazione Militare, e a una futura foresteria del Ministero della Difesa per i militari di servizio a Torino per periodi da tre mesi ai tre anni, con famiglie al seguito”.
I progetti si sono focalizzati sul ridisegno dei percorsi veicolari, ciclabili e pedonali e degli spazi pubblici, con l’eliminazione della recinzione per aprire alla città gli edifici e le aree verdi che caratterizzano il complesso militare, e integrando queste destinazioni d’uso con nuove facilities per gli studenti e per la città, come ad esempio uffici pubblici e servizi di quartiere.
È intervenuta alla presentazione anche la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino: “Le infrastrutture del demanio militare di cui oggi non risulta più necessario il loro impiego in relazione ai precedenti fini istituzionali, se adeguatamente predisposte ad altri usi, possono portare indubbi benefici alla comunità cittadina e, al contempo, rappresentare un fattore di sviluppo per il territorio.
Attraverso la riconversione delle ex caserme infatti, non solo saranno valorizzati edifici pubblici esistenti e non più utilizzati ma, con l’insediamento di attività universitarie e servizi pubblici, come nel caso della ex caserma Riberi, o con la futura completa trasformazione delle caserma Amione in una cittadella della Pubblica Amministrazione e della Dabormida in un polo di funzioni terziarie legate alle forze armate e nuova sede del museo di Artiglieria, si realizzeranno importanti operazioni di riqualificazione urbana”.
Un ruolo chiave nell’accordo è anche quello dell’Agenzia del Demanio: “Ci sono luoghi pubblici oggi sottoutilizzati, che attraverso la riqualificazione diventano contenitori di nuove realtà. È questo l’approccio che abbiamo voluto proporre per avvicinarci al riuso degli spazi militari, un patrimonio vasto e articolato, la cui rifunzionalizzazione va inserita in una programmazione urbanistica strutturata, anche grazie alla collaborazione tra tutti i soggetti che partecipano a questo accordo”, ha ricordato il Direttore Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Agenzia del Demanio, Luca Terzaghi.