Il Console Generale degli Stati Uniti, Philip T. Reeker, ha visitato questa mattina il Politecnico di Torino e SiTI – Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l'Innovazione. Il Vicerettore per l’Internazionalizzazione Bernardino Chiaia e Il Vicerettore per la Logistica e Presidente di SiTI Romano Borchiellini hanno presentato al Console l’Ateneo e l’hanno accompagnato in una visita del Campus e della Cittadella politecnica, che si è conclusa negli spazi di SiTI, dove l’ingegner Sergio Olivero ha presentato il progetto X-Team (acronimo che deriva da “International Centre for Cultural Heritage Security” – ICHS). Il Console è infatti interessato ad approfondire la conoscenza di questa iniziativa, promossa da Politecnico di Torino, Università Ca’ Foscari Venezia, IUAV, SiTI e CORILA, che si propone di formare esperti nei campi della sicurezza del patrimonio culturale rispetto ad attacchi antropici ed eventi naturali e del contrasto al traffico illegale di opere d’arte.
Una situazione che preoccupa i governi a livello internazionale; in alcune zone del mondo, in Medio Oriente in particolare, si sta consumando infatti un vero e proprio “genocidio culturale” finalizzato a distruggere le opere d’arte in quanto simboli delle civiltà che nei secoli si sono succedute in quei territori e a compromettere la pacifica convivenza fra fedi e popoli diversi.
Per rispondere a questa sfida, nasce il progetto X-Team: l’obiettivo è la formazione di esperti nei campi della sicurezza del patrimonio culturale in situazioni di criticità a causa di guerre o disastri naturali, con un approccio – ed è questo un ulteriore plus di questo progetto - capace di attivare processi di sviluppo, finalizzati a creare posti di lavoro qualificati, ridando alle persone in fuga la prospettiva di un “ritorno a casa con dignità”. L’iniziativa prevede infatti la creazione di imprese locali ad alta specializzazione, conuna unità di coordinamento in Italia e la costituzione di “Centri Satellite” extra-europei. I Centri Satellite, aperti alla partecipazione di partner locali, assicureranno il trasferimento del know-how e la capacità operativa in loco, abilitando filiere di servizi innovativi per la sicurezza, la tutela, la conservazione e la gestione del patrimonio culturale, con ricadute in termini di posti di lavoro qualificati.
I destinatari della formazione saranno scelti fra gli studenti e ricercatori dei Paesi in conflitto e fra i funzionari dei sistemi culturali, con particolare attenzione al coinvolgimento di profughi o sfollati.
Il progetto prevede l’organizzazione di un corso residenziale della durata di otto mesi a Bosco Marengo (dove è proseguita nel pomeriggio la visita del Console Generale), finalizzato a creare squadre di esperti multidisciplinari che al termine della formazione opereranno nei propri Paesi contribuendo alla costruzione di speranza per la rinascita delle comunità locali.