Il Politecnico, grazie a un’iniziativa del suo Presidio della Qualità, ha attivato e completato il progetto di formazione pedagogica ‘Apprendere a insegnare nell’Higher Education’, dedicato ai ricercatori a tempo determinato. L’iniziativa ha riscosso grande successo, con la partecipazione di 120 ricercatori su 130 potenziali destinatari.
Il percorso formativo è stato tenuto dal gruppo di ricerca dell’Università di Padova coordinato dal professor Felisatti, Ordinario di Pedagogia Sperimentale e rappresenta la prima esperienza innovativa in questo ambito nel panorama universitario italiano, poiché si è trattato di un intero percorso formativo dedicato a tutti i ricercatori di un Ateneo.
Il percorso si è articolato in 5 moduli distribuiti tra febbraio e giugno 2017, che hanno toccato diverse tematiche a partire dalla prospettiva della centralità dello studente per proseguire con i risultati di apprendimento, le metodologie didattiche, l’active learning e la valutazione dell’apprendimento. L’obiettivo è stato quello di fornire ai ricercatori strumenti per l’insegnamento, ma anche stimoli e spunti di riflessione su un ambito, quella della formazione, che non essendo l’elemento fondante ai fini della progressione di carriera, rischia di essere un po’ trascurato negli atenei italiani.
Visto il grande successo, il Politecnico ha intenzione di replicare l’iniziativa, rendendola sistematica e con modalità che possano essere fruibili da tutta la comunità accademica.
“Questa iniziativa era per noi una sfida, visto che non era stato fatto ancora nulla di così sistemico a livello italiano, e non nascondo che prima di iniziare fossimo un po’ preoccupati per il riscontro, ma i risultati ci hanno dato ragione e ci hanno dimostrato che investire nella formazione all’insegnamento è una frontiera importante di riferimento per il nostro Ateneo, ma anche un’esperienza pilota per altri”, commenta il Vice-Rettore per la Didattica AnitaTabacco.
Soddisfatti i ricercatori che hanno partecipato: “La didattica è un ambito spesso un po’ trascurato, quindi abbiamo trovato molto interessante questo corso”, commenta Alberto Sapora, rappresentante dei Ricercatori, che continua: “Le lezioni erano ben strutturate, tra parte teorica ed esercitazioni in gruppo; in particolare, queste attività pratiche ci hanno permesso non solo di sperimentare subito le tecniche proposte, ma anche di conoscerci e di mettere a confronto le differenti modalità di insegnamento, ad esempio tra quella che è la didattica dei corsi di architettura e di ingegneria, spesso molto differenti tra loro. Auspichiamo quindi che questo genere di iniziative si ripeta e abbiamo già idee per migliorarle ulteriormente”.