Il concetto che anche la didattica abbia bisogno di sperimentazione e ricerca con metodologie simili a quelle utilizzate per la ricerca accademica è uno dei messaggi promossi dal progetto triennale di formazione dei docenti del Teaching and Language lab (TLlab) del Politecnico.
Questo percorso per la didattica innovativa sta raccogliendo i primi frutti. Gli studenti e le studentesse del terzo anno del Corso di Laurea in Ingegneria aerospaziale - in particolare nell’ambito del corso di “Costruzioni aeronautiche”, dove i futuri ingegneri acquisiscono le conoscenze fondamentali per la costruzione e la progettazione di velivoli – hanno potuto vivere la sperimentazione didattica durante il laboratorio di “Instabilità a taglio in strutture a guscio rinforzato”, ovvero la capacità di prevedere i carichi che la struttura di un velivolo è in grado di sostenere in accordo ai requisiti normativi.
Il loro docente Enrico Cestino, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS, è uscito dal classico schema che prevede un’introduzione della teoria e successivi esercizi da risolvere – tipologia di insegnamento che potremmo definire 2D - aggiungendo una terza dimensione e portando i 195 allievi a contatto con una piccola sfida, che potrebbero incontrare nel mondo aziendale o accademico. Il docente ha definito una serie di requisiti e ha chiesto agli studenti, suddivisi in team, di realizzare una struttura a guscio che li rispettasse, con libera scelta su geometria e materiale con cui realizzare il prototipo. Sono stati consegnati 22 “provini”, poi ogni team è stato convocato in laboratorio, dove è stato misurato un coefficiente di prestazione: 16 provini sono risultati in linea con i requisiti.
Obiettivo importante del corso in questione è formare ingegneri capaci di un apporto competente e innovativo in un ambiente aziendale - o di ricerca - sempre più basato sul lavoro di squadra. Qual è il metodo didattico più efficace? La lezione frontale, certo, consente la trasmissione di concetti teorici e ingegneristici, ma come possiamo preparare lo studente per applicazioni sul campo in un contesto di vita reale e nel lavoro ingegneristico? Non si tratta di domande retoriche, ma di ricerca didattica. A prova di ciò, l’esperimento didattico condotto dal professor Cestino è stato validato ed è diventato oggetto di pubblicazione sul “Giornale Italiano di Ricerca Educativa” ( disponibile per la consultazione a questo link).
Nell’articolo viene raccontata la sperimentazione in aula di una strategia didattica collaborativa, il Team Based Learning (TBL), che permette di creare un circolo virtuoso tra formazione, sperimentazione, riflessione e comunicazione scientifica, alla base del lavoro del TLlab. Infatti iniziative di Faculty Development come i percorsi di formazione del TLlab possano produrre cambiamenti nei comportamenti dei docenti e favorire anche attività di riflessione e ricerca sulla didattica universitaria, dando avvio a processi di scholarship of teaching and learning che hanno ricadute positive sulla qualità della didattica.