Le città di Torino e Guangzhou - più nota in Europa come Canton - hanno siglato un Protocollo di Collaborazione con l’obiettivo di avvicinare le due municipalità attraverso programmi di carattere culturale, economico e accademico.
L’accordo è stato raggiunto anche grazie al supporto del Politecnico, presente stabilmente dal 2015 nel capoluogo della Provincia del Guangdong con il South China-Torino Lab, centro di ricerca in cooperazione con la South China University of Technology. Le discipline dell’architettura e dell’ingegneria hanno lavorato negli ultimi anni nella prospettiva di catalizzare sia l’internazionalizzazione dell’ateneo che il comparto imprenditoriale e culturale della Città di Torino attraverso progetti di ricerca, programmi di formazione e collaborazione istituzionale.
Il South China-Torino Lab si è posizionato come avamposto per esplorare le potenzialità offerte dal crescente mercato immobiliare e produttivo cinese, e in particolare della Greater Bay Area, oggi area di sviluppo strategico per il governo cinese. Guangzhou ha rappresentato per secoli l’unico punto di accesso delle potenze coloniali occidentali al grande mercato della Cina imperiale, coltivando la capacità di cooperare a livello internazionale molto prima dell’avvento della globalizzazione. Una cultura locale fortemente riconoscibile (è famoso il proverbio cantonese “le montagne sono alte, l’imperatore è molto lontano”) sommata alla capacità di creare un fitto tessuto di innovazione tecnologica, hanno permesso al Politecnico, supportato dal Consolato d’Italia a Guangzhou, di verificare le opportunità di collaborazione con questo territorio.
L’architettura e le scienze urbane hanno consolidato programmi di ricerca in diversi centri del Guangdong: osservando da vicino i fenomeni della recente urbanizzazione, che nella Baia vede la più grande conurbazione al mondo con 70 milioni di abitanti da Hong Kong, a Shenzhen e da Guangzhou a Macao, il Lab ha potuto restituire alle istituzioni italiane un’analisi puntuale della Cina contemporanea.
Nella collaborazione con la South China University of Technology si sono susseguiti per il Politecnico successi come il primo premio al concorso per la trasformazione della Pearl River Piano Factory (2017), il primo premio a Solar Decathlon Cina (2018), la curatela della Biennale di Architettura/Urbanistica di Shenzhen (2019), l’avvio del Co-Run Program in Urban Design (2020) e il terzo premio assoluto nel concorso per la progettazione della nuova città di Lishui (2020).
Allo stesso modo le collaborazioni sul fronte dell’ingegneria e dell’Automotive hanno cercato la collaborazione dei numerosi gruppi italiani che da tempo sono insediati nell’area, riconfermando il rapporto tra mandato accademico e ricadute sul sistema industriale.
La metropoli di Guangzhou, con quindici milioni di abitanti e una crescita media del PIL intorno al 7,5% negli ultimi 5 anni, è la terza città cinese dopo Pechino e Shanghai e potrebbe apparire incommensurabile rispetto al contesto di Torino e del suo territorio. Nonostante questo, il South China-Torino Lab ha osservato come alcuni temi, soprattutto nel campo della rigenerazione urbana, del design e dell’innovazione ad alto contenuto tecnologico, rappresentino sinergie possibili e fruttuose nel medio periodo se coltivate tra imprenditoria, accademia e governo locale, integrandosi nel contesto socioeconomico cinese.
Ne è un esempio il processo innescato da parte del South China-Torino Lab dopo aver ottenuto nel 2017 il primo posto nel concorso per la rigenerazione industriale della ex Pearl River Piano Factory per diventare un Parco Culturale dedicato alla musica e al cinema, comprensivo di un incubatore di start up innovative nel campo: il Politecnico insieme alla Città Metropolitana, Film Commission e Museo del Cinema, hanno cooperato con le istituzioni cinesi per la costruzione di una futura sede per la promozione della cultura e l’imprenditoria torinese in Cina.
L’accordo siglato dai sindaci Chiara Appendino e Wen Guohui, nonostante la pandemia ancora in corso, dimostra la vicinanza tra due città che hanno imparato a conoscersi da tempo: nel Marzo 2020 la città di Guangzhou ha donato a Torino 100.000 mascherine e 200 termometri infrarossi per fronteggiare l’inizio dell’epidemia; contestualmente si è realizzata la raccolta fondi organizzata dagli ex-allievi cinesi del Politecnico che aveva raggiunto 17 mila euro in meno di 72 ore per acquistare e inviare in Ateneo materiale sanitario.
La strada della reciproca conoscenza avviata nel 2015 dal South China-Torino Lab è ora entrata in una nuova fase orientata a trasferire sul territorio opportunità di cooperazione. L’esempio più recente è l’iniziativa Polito Studio: inaugurata il 2 Febbraio scorso nell’ambito dell’accordo tra Politecnico e Ordine degli Architetti della Provincia di Torino, si adopererà nel formare professionisti locali che saranno così in grado di partecipare a gare di progettazione internazionale in Cina con partner consolidati, tra cui la South China University of Technology.