Giovedì 28 marzo, il Salone d’Onore del Castello del Valentino ha ospitato EU Research in Social Sciences and Italian Participation: l’evento, organizzato dalla China Room del Politecnico, si inserisce nel quadro del progetto TRANS-URBAN-EU-CHINA – Transition towards urban sustainability through socially integrative cities in the EU and in China e ha visto la partecipazione di un pubblico eterogeneo composto non solo da professori e ricercatori del Politecnico, ma anche da aziende private ed enti pubblici. Nel progetto, realizzato nell’ambito del programma europeo di ricerca Horizon 2020, il Politecnico ha il ruolo di coordinatore del Work Package Community building and place making in neighbourhoods.
In apertura, il Rettore Guido Saracco ha sottolineato come il Politecnico, in quanto Università pubblica, si muova costantemente sul piano internazionale a servizio del nostro Paese. Ha inoltre evidenziato l’importanza della collaborazione tra architetti e ingegneri con il contesto professionale e accademico cinese: in particolare, ha sottolineato il valore dell’apporto che gli architetti e i ricercatori italiani possono dare nell’ambito della progettazione architettonica e urbana, così come il ruolo giocato dal Politecnico di Torino nell’ambito della Belt&Road Initiative.
Il Research Programme Officer, Rodrigo Martin Galán, ha tenuto due significativi interventi. In particolare, EU Research in Social Sciences and Italian Participation è stato l’occasione per fare il punto sulle opportunità che l’Unione Europea mette a disposizione dei ricercatori sulle Social Sciences. L’obiettivo è “promuovere una maggiore comprensione dell'Europa – ha dichiarato Galán – fornire soluzioni e sostenere società europee inclusive, innovative e riflessive, in un contesto di trasformazioni senza precedenti e di crescenti interdipendenze globali”.
Il secondo intervento, The next EU Research & Innovation Programme (2021-2027), ha fatto il punto sulle azioni programmate dall’Unione Europea nell’ambito del finanziamento della ricerca, che prevede un fondo di 100 miliardi di euro. Lo scopo, ha spiegato Galán, è “rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell'UE, fortificare la capacità di innovazione, la competitività e l'occupazione dell'Europa, fornire le priorità dei cittadini, sostenere il nostro modello socioeconomico e i nostri valori”.