Un documento che racchiude in sé le “chiavi” per leggere le architetture barocche di Torino: si tratta del volume “Forma urbana e architettura nella Torino barocca”, che individua la posizione e i caratteri architettonici di tutti gli edifici sette-ottocenteschi del centro storico.
Il gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino guidato dal Professor Augusto Cavallar Murat, ormai 50 anni fa, lavorò per comporre una mappa dell’antica mandorla barocca, come appariva a cavallo tra ‘700 e ‘800, circondata dalle fortificazioni. Una ricerca che portò a risultati significativi che vennero poi raccolti nel 1968 nel volume che è oggi diventato punto di riferimento, anche a livello internazionale, per il rilievo e gli studi della città storica: offrì infatti le conoscenze necessarie per il progetto degli interventi nella zona del centro storico di Torino, all’interno del Piano Regolatore della città del 1995.
Un valore documentale ancora oggi inestimabile: hanno affrontato il tema Alberto Riccadonna, direttore della rivista Torino Storia, Guido Montanari vicesindaco della Città di Torino e i professori Vincenzo Borasi, Dino Coppo, Paolo Scarzella, componenti della originaria equipe di ricerca, in un dibattitoche ha evidenziato come le nozioni contenute nel documento possono ancora offrire importanti contributi alla conoscenza e alla consapevolezza per un progetto come quello dell’eventuale revisione del Piano Regolatore della Città.