Anche il Coni chiede il supporto del Politecnico per riuscire a far ripartire lo sport italiano il prima possibile. Il presidente Giovanni Malagò si è infatti rivolto al gruppo di esperti interuniversitari e di enti pubblici competenti coordinato dal rettore Guido Saracco per capire come poter adattare le linee guida del documento “Imprese aperte. Lavoratori protetti” anche alla tutela della sicurezza degli atleti e di chi lavora con loro.
Sono più di 300 le tipologie di sport prese in considerazione, dal tennis alla corsa, dal ciclismo al sumo. Coni e Politecnico si sono già messi al lavoro per avviare un confronto sulle varie tipologie di luoghi e di attività che dovranno essere analizzati con tempi molto stretti considerando che è in previsione una ripartenza già dall’inizio di maggio.
Le peculiarità sono poi molte, e bisognerà normare comportamenti eterogenei: campi all’aperto, piscine, palestre, palazzetti sono infatti luoghi molto differenti tra loro, così come le esigenze di chi pratica le rispettive discipline. Sarà necessario prevedere accorgimenti e comportamenti adeguati a sport di squadra piuttosto che individuali, così come a sport che prevedono il contatto fisico oppure l’utilizzo di attrezzature.
La casistica da normare è davvero ampia, e deve includere le procedure per la sanificazione prima e dopo l’attività, ma l’obiettivo è comunque di produrre un documento condiviso da sottoporre al ministro Spadafora entro il 4 maggio ma che sia possibile aggiornare e modificare in base ai primi feedback.
Gli sport candidati a ripartire prima in sicurezza? Sicuramente il tennis individuale, il golf, il running se non si corre uno dietro l’altro, perché questo comporta un irraggiamento a chi sta dietro dell’esalazione di chi sta davanti. Complessi i problemi degli sport di squadra, anche se in alcuni casi, come il rugby, potrebbero essere le stesse divise, con casco e visiera, a fornire una protezione.
Commenta il Rettore Guido Saracco: “Aiutare lo sport a ripartire il prima possibile è importantissimo non soltanto per chi lo pratica a livello agonistico, ma anche e soprattutto perché è un elemento imprescindibile per il benessere psico-fisico di tutti. Ora che l’emergenza per il Covid-19 sta rientrando, è importante ritornare a prendersi cura del proprio corpo. Inoltre per il Vademecum che abbiamo stilato sarà un banco di prova importante”.