La Società Italiana su Caos e Complessità, con il cofinanziamento di Compagnia di San Paolo, Politecnico di Torino, Siebel Energy Institute e fondo MISTI del Massachusetts Institute of Technology, il 29 e 30 ottobre ha chiamato a raccolta esperti di fama mondiale di differenti discipline in un workshop internazionale per rispondere a una delle sfide cruciali per la scienza moderna: l’utilizzo dei dati e dei modelli matematici per comprendere e governare i fenomeni sociali.
Cosa hanno in comune le epidemie di influenza e le scelte vaccinali, la propagazione di meme o fake news, la mobilità di pedoni e auto all’ora di punta, la sorveglianza e il monitoraggio con reti di sensori? L’incontro ha cercato di chiarire come sarà possibile controllare i fenomeni che si manifestano negli ambienti urbani – generati spesso da comportamenti individuali semplici che però danno luogo a fenomeni complessi e interdipendenti – attraverso la mole di dati di cui oggi si dispone e attraverso lo studio della scienza della complessità.
Il workshop è stato aperto dai saluti dell’Assessora all’Istruzione della Città di Torino Federica Patti e della Vice Rettrice Patrizia Lombardi. Carlo Ratti, architetto torinese e direttore del Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology - MIT, con cui il Politecnico di Torino ha numerose collaborazioni, ha aperto i lavori illustrando la sua visione sugli ambienti urbani, sul loro monitoraggio e sull’utilizzo dei dati raccolti, alla luce della nuova sfida dei big data e dell’intelligenza artificiale.
Si sono poi alternati gli interventi di Andrea Baronchelli della City University of London, Paolo Santi, Fabio Duarte e Amin Amjoshoaa del Massachusetts Institute of Technology, Mario di Bernardo, delle università di Napoli e di Bristol, Chiara Poletto, dell’INSERM di Parigi, Laetitia Gauvin della Fondazione ISI, Maurizio Porfiri della New York University, Rossano Schifanella dell’Università di Torino, Guido Caldarelli del CNR e di IMT Lucca, Baruch Barzel della Bar-Ilan University di Tel Aviv.
I giovani ricercatori hanno avuto la possibilità di illustrare i risultati delle loro ricerche in due sezioni dedicate del workshop, che sono state anche l’occasione per confrontarsi con i colleghi e creare opportunità di collaborazione.
“Abbiamo vissuto due giorni intensi, una importante occasione di confronto sulla scienza della complessità e sulle sue ripercussioni sulle città che viviamo, l’opportunità per fare il punto della situazione sulle nostre ricerche, per creare nuove collaborazioni e rafforzare le esistenti. Abbiamo apprezzato moltissimo l’entusiasmo con cui i giovani ricercatori hanno presentato il loro lavoro e la qualità delle loro ricerche, e siamo contenti che si sia creato un circolo virtuoso di comunicazione e collaborazione che ha risuonato per l’intera durata del workshop” ha dichiarato nel suo intervento di chiusura il professor Alessandro Rizzo - professore associato del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico e organizzatore dell’evento: il suo auspicio è di poter replicare il successo di contenuti e partecipazione anche alla prossima edizione del workshop.