Sono 500 le nuove assunzioni qualificate di giovani impegnati nelle attività di R&S nelle aziende del territorio piemontese grazie all’impiego dei fondi europei Fesr e Fse. Attraverso questi fondi, infatti, sono state attuate misure regionali da un lato utili a sostenere i progetti di ricerca più qualificati, dall’altro di ottenere anche un riscontro positivo in tema di opportunità di lavoro per i giovani. Si tratta di impieghi di alta specializzazione, grazie ai quali è possibile determinare un effetto leva in chiave industriale, occupazionale e sociale.
Ne hanno discusso oggi le assessore alle Attività Produttive e al Lavoro, Giuseppina De Santis e Gianna Pentenero, insieme ai Rettori del Politecnico di Torino e dell’Università del Piemonte Orientale Guido Saracco e Cesare Emanuel. All’incontro hanno partecipato anche quattro giovani, assunti con contratto di apprendistato grazie a queste misure, che hanno portato una testimonianza diretta sulla loro esperienza e sui progetti a cui stanno lavorando.
Contratti di ricerca triennali, stabilizzazioni di personale di ricerca, nuove assunzioni ad hoc, contratti di alto apprendistato: sono questi gli strumenti attraverso cui sono stati coinvolti attivamente i 500 giovani, che sono stati impegnati nei progetti delle piattaforme regionali su Fabbrica Intelligente e su Salute e Benessere, nelle iniziative dei poli di innovazione piemontesi, nella misura sull’industrializzazione dei risultati della ricerca e nel bando sui finanziamenti alle infrastrutture della ricerca.
Il dato è comunque ancora parziale. Considerando infatti che si tratta di progetti finanziati da poco tempo e ancora in corso, è prevedibile che il numero dei giovani coinvolti venga significativamente incrementato. Ad oggi, sono 137 gli apprendisti assunti grazie a 9 Master in Alto Apprendistato del Politecnico, che hanno coinvolto 47 aziende; il Politecnico ha inoltre attivato un percorso di Dottorato di ricerca con la modalità dell’apprendistato, che ha consentito l’assunzione di una giovane ricercatrice. In più, l’Ateneo ha firmato con 21 aziende protocolli per l’assunzione di “apprendisti di ricerca”.
Il Rettore Guido Saracco ha sottolineato che “radicare nel territorio un numero consistente di laureati non è un dato trascurabile. Questa misura fa massa critica su due strumenti diversi, la formazione e la ricerca, che vanno a convergere e riescono a ottenere quello che serve alla nostra industria, ovvero la possibilità di fare innovazione attraverso l’inserimento di risorse giovani. Sempre più dovremo essere in grado di formare laureati pronti “plug and play” ad entrare in azienda, soprattutto nelle PMI che non possono permettersi di investire in ulteriore formazione delle proprie risorse”.
L’assessora Giuseppina De Santis ha commentato: “Abbiamo lavorato utilizzando insieme Fesr ed Fse su alcuni temi strategici e diamo oggi conto di un numero, quello dei 500 giovani qualificati assunti, che è tutt’altro che esaustivo. Prevediamo che possa avvicinarsi a raddoppiare alla chiusura della programmazione. Questi strumenti dimostrano che è possibile innescare processi virtuosi in grado di creare tangibili possibilità di innovazione verso le imprese e concrete opportunità di lavoro”.
Secondo l’assessora Gianna Pentenero: “I numeri che abbiamo presentato oggi sono ancora contenuti, ma significativi. Finanziato dal Fondo sociale europeo con una dotazione di 5 milioni e mezzo di euro fino al 2020, l’alto apprendistato offre ai giovani un’importante opportunità di imparare, associando la formazione universitaria all’apprendimento in impresa e alle aziende la possibilità di partecipare alla progettazione dei percorsi formativi, investendo in capitale umano in grado di rispondere al meglio ai propri fabbisogni professionali”.