C’era anche il Politecnico alla festa per i trent’anni della Cooperativa Arcobaleno di Torino: il 17 settembre infatti il Rettore Guido Saracco ha partecipato all’evento celebrativo della Cooperativa - nata nel 1992 dall’esperienza del Gruppo Abele e che da sempre offre opportunità di lavoro a persone provenienti dall’aree di disagio sociale – la cui storia è nota anche per il progetto “Cartesio”, il primo programma in Italia a offrire il servizio di raccolta della carta porta a porta, nonché trattamento dei rifiuti elettronici e il recupero degli “ingombranti”, e che oggi si propone di creare un nuovo modello di sviluppo al servizio del territorio e delle persone, sulla base di una maggior cooperazione tra etica e mercato, con l’obiettivo di rendere concreto l’equilibrio tra economia, ambiente e società.
In occasione dei festeggiamenti è stato presentato “Up”, il nuovo progetto della Cooperativa Arcobaleno, sviluppato da un gruppo di ricerca del Politecnico – coordinato dalla professoressa Roberta Ingaramo del dipartimento DAD e composto dai docenti Guglielmina Mutani del dipartimento DENERG, Angioletta Voghera e Emanuela Rebaudengo del dipartimento DIST - per la costruzione di un nuovo centro sportivo nell’ex area Michelin in corso Grosseto, che ospiterà – in un mix di illuminazione a basso costo ed energia autoprodotta - campi da tennis, calcio, padel, pallavolo, centro sociale con sale polivalenti e spazi per eventi tematici.
Una presentazione ricca di argomenti e riflessioni - a cui hanno partecipato insieme al Rettore anche l’economista Elsa Fornero, il Presidente della Cooperativa Tito Ammirati, gli assessori del Comune di Torino Chiara Foglietta e Mimmo Carretta, il presidente del consorzio EcoBi Daniele Bergamini e il Direttore Centrale dei Servizi ambientali del gruppo Hera Franco Fogacci - e che visto predisporre all’interno della location una mostra permanente realizzata con il fotografo Chico De Luigi e il graphic designer Andrea Bozzo, con i volti dei soci lavoratori.
L’evento ha sottolineato l’importanza di creare un ambiente che abbia come nucleo fondativo la commistione tra lo sviluppo sostenibile, l’etica e l’economia amplia la visione di un nuovo concetto di progresso nella creazione di nuovi processi produttivi che punti sia al mercato che all’inclusione sociale.