Un oggetto autocostruibile, di materiali riciclati o riciclabili, costo limitato, facile da trasportare e utilizzare, per migliorare e incentivare la vita all’aperto, un progetto da condividere con la comunità rendendone la realizzazione libera a tutti. Questo è il focus di“En Plein Air”, insieme un concorso e una mostra dedicati a giovani designer e progettisti, organizzato da atelier mobile, nell’ambito di 28. Lo Spazio di Mezzo, un progetto di atelier mobile, China Room Polito, CSSA Polito, Zhisong Torino e Babelica Aps.
Due giovani laureati del Politecnico si sono particolarmente distinti nella competizione: Pietro Pontillo - Laurea Magistrale in Ingegneria della produzione industriale - è co-autore di uno dei progetti vincitori (la lampada in cartone To Be Led), mentre Simona Lombardo - Laurea Magistrale in Design sistemico - è autrice di uno dei progetti selezionati per mostra e pubblicazione (il tavolo-seduta Modu).
I prototipi e i disegni dei progetti vincitori e di quelli selezionati dalla giuria saranno in mostra sabato 29 e domenica 30 gennaio presso 28. Lo Spazio di Mezzo, in via Giacomo Medici 28, Torino.
Il tema del concorso En Plein Air è stato concepito nei lunghi periodi di confinamento forzato causati dalla pandemia, in un momento di inevitabile sosta delle attività di atelier mobile. Gli organizzatori si sono interrogati su come riuscire ugualmente a diffondere temi e i metodi di lavoro come la condivisione di idee e pensieri, il disegno di strutture e oggetti al servizio della collettività, l’invito all’autocostruzione, come modi per rendere più piacevoli e vivibili gli spazi che attraversiamo.
Il concorso parte dal confinamento come stimolo per studiare oggetti che suggeriscano di trascorrere tempo e svolgere attività all’aria aperta, riscoprendone la piacevolezza, i benefici fisici e psicologici, oggetti il cui valore risieda anche nel lavoro artigiano di realizzazione casalinga con materiali economici e componenti riciclati.
I lavori ricevuti hanno posto l’accento sul recupero di oggetti rotti e abbandonati, come gli ombrelloni sulla spiaggia; sullo sfruttamento di risorse esistenti, come la luce degli smartphone; su un uso flessibile, per esempio la seduta singola-comunitaria; oppure molteplice, come la borsa-sedile-stendipanni; su un rapporto più stretto con la natura nell’intreccio con alberi e prati.
I vincitori sono stati scelti per la maggiore adesione al bando rispetto a facilità di realizzazione, economicità e uso, una menzione è stata assegnata a un oggetto molto versatile che necessita però di capacità e attrezzature artigianali avanzate. Gli oggetti pensati dai partecipanti - il tavolino da spiaggia, la lampada minimale, le sedute essenziali - raccontano una capacità di lettura della vita di tutti i giorni con risposte semplici a utilizzi quotidiani.