Il prestigioso riconoscimento RIBA (Royal Institute of British Architects) President’s Medals per l’architettura per la prima volta è stato attribuito al Politecnico di Torino. La tesi di Manuela Reitsma, laureata al Politecnico, ha ottenuto una “Commendation” nella categoria “Dissertation”, per il lavoro di ricerca in Bhutan svolto con i ricercatori e i docenti del Dipartimento di Architettura e Design-DAD, in collaborazione con la Nagoya City University.
“The Secular House: A Manual for Preservation and Seismic Improvement of Vernacular Stone Dwellings in Bhutan” , questo il titolo della tesi, ha avuto un riconoscimento solitamente appannaggio delle più importanti università del Regno Unito, con poche eccezioni straniere. Assegnato fin dal 1836, l'edizione di quest'anno del premio RIBA ha visto il maggior numero di iscrizioni nella storia, con 338 candidati da 102 scuole di architettura provenienti da 31 paesi.
La ricerca di Reitsma – portata avanti sotto la guida e la supervisione della professoressa Francesca De Filippi del DAD, insieme all’architetto Roberto Pennacchio e al professor Takayoshi Aoki (Nagoya City University) - ha come obiettivo l’individuazione di soluzioni tecnologiche per il recupero delle case rurali in pietra in Bhutan, e la mitigazione degli effetti degli eventi sismici e climatici estremi che minacciano il Paese, causando danni alle persone e al patrimonio costruito.
Il Bhutan è un Paese situato sull'Himalaya, oggi in bilico tra la forte permanenza di una ricca tradizione culturale e una più recente spinta verso la modernizzazione, legata al processo di globalizzazione. La sfida del lavoro di ricerca, quindi, è stata trovare soluzioni tecnologiche appropriate ed efficaci, nel rispetto della prassi costruttiva tradizionale e delle conoscenze e capacità locali. Muovendo dalle analisi sul rischio sismico e dallo studio dei tratti caratteristici dell’architettura tradizionale bhutanese, delle tecnologie costruttive e dei materiali, Reitsma ha sviluppato, in particolare, un manuale di intervento che utilizza un linguaggio grafico comprensibile anche a chi non possiede conoscenze tecniche specialistiche, per coinvolgere le comunità locali nelle pratiche di recupero e manutenzione delle proprie abitazioni.
“Questo studio è rivolto a tutti coloro che si troveranno ad affrontare queste problematiche – si legge nella motivazione del riconoscimento - ma soprattutto è rivolto ai tecnici e agli artigiani locali, che spesso sono chiamati ad intervenire sul recupero e la manutenzione del patrimonio abitativo”
“Sono grata per il riconoscimento ricevuto. È per me motivo di grande soddisfazione e ripaga il duro lavoro svolto nel mio percorso di tesi – sottolinea Manuela Reitsma - Questo premio mi sprona a portare avanti queste tematiche, anche in ambito professionale, e spero che possa essere un modo per avvicinare altri studenti ai temi di progettazione emergenziale e in Paesi in via di sviluppo.”
“Questo prestigioso riconoscimento è davvero motivo di orgoglio e soddisfazione per la nostra scuola di Architettura, per il Dipartimento DAD e per il nostro gruppo di lavoro, che da alcuni anni, con la Nagoya City University, partecipa al progetto di ricerca ‘Project for Evaluation & Mitigation of Seismic Risk for Composite Masonry Buildings in Bhutan’ – dichiara la professoressa Francesca De Filippi - La tesi di Manuela Reitsma è la seconda che si innesta in questo percorso al Politecnico di Torino; altre sono in corso in Giappone. Penso sia per gli studenti una grande opportunità e fortemente motivante sapere che gli esiti del proprio lavoro possano servire a costruire un quadro di conoscenze utili e concretamente utilizzabili.”