Il professor Trinchero (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni ) ha fondato nel 2014 l’Associazione di Promozione Sociale Senza Fili Senza Confini con l’intento di promuovere una diffusione della conoscenza digitale che permettesse la riduzione del divario in questo ambito in ogni sua forma, sia infrastrutturale che culturale.
In soli tre anni l’Associazione è arrivata a contare 3300 membri, tra cui 69 i piccoli comuni e frazioni che hanno potuto così accedere alla connettività wireless in zone non servite dai grandi gestori.
Il Codacons ha riconosciuto l’importanza e il valore sociale dell’attività di Trinchero, “per il suo costante impegno nella diffusione della connettività wi-fi come strumento di crescita e sviluppo” - si legge nella motivazione del premio consegnato a Roma il 3 novembre scorso - e per la sua iniziativa nei territori di Amatrice, che ha garantito l’accesso ad internet per l’intero comune dopo il sisma del 24 agosto 2016.
Senza Fili Senza Confini rappresenta la naturale continuazione di un percorso di ricerca scientifica e sociale, attuato tra il 2010 e il 2014 dai Laboratori iXem del Politecnico di Torino, in collaborazione con il Comune di Verrua Savoia, la Regione Piemonte, il Ministero della Sviluppo Economico e un consistente numero di sperimentatori e ricercatori coordinati dal professore.
Il progetto ha dimostrato che un servizio importante come la connettività a banda larga può essere portato nei luoghi periferici a condizioni economicamente sostenibili, grazie all’utilizzo di tecnologie appropriate. Ma è stato anche un campo di scuola per parecchi giovani ingegneri, che hanno successivamente trovato occupazione nel settore della gestione di reti di telecomunicazione.
L’obiettivo che si prefigge Senza fili senza confini è in realtà ancora più ambizioso: come si legge nello Statuto, l’Associazione “ha per scopo la crescita e il rafforzamento della cultura locale e il sostegno di Internet come strumento di promozione e tutela delle identità culturali dei propri associati, attraverso la realizzazione e/o il mantenimento di collegamenti digitali a larga banda per tutti i propri associati, la loro alfabetizzazione digitale, il loro aggiornamento continuativo alla tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni” soprattutto per le fasce più sensibili delle popolazioni coinvolte, ovvero i bambini e gli anziani.
Nei territori nei quali opera l’associazione, dove la popolazione con più di 70 anni è prevalente, anche questo è “divario digitale”.